“Six Towns”: tutti i componenti della ‘ndrina di San Giovanni in Fiore

Il boss Nicolino Grande Aracri

Nella Sila cosentina e principalmente a San Giovanni in Fiore in questi ultimi giorni è tornata alta l’attenzione mediatica per le infiltrazioni mafiose grazie all’ultimo blitz della Dda sulla mafia dei boschi, che ha seguito le condanne di altre due operazioni della DDA di Catanzaro “Six Towns” e “Stige”. Più o meno com’era accaduto a luglio 2018 quando era stato arrestato il maresciallo dei carabinieri forestali Carmine Greco, individuato da Gratteri come “amico occulto” della ditta di tagli boschivi sangiovannese dei fratelli Spadafora. E così si conferma un concetto ormai già metabolizzato ma mai così chiaro: a San Giovanni c’è la ‘ndrangheta crotonese, eccome se c’è…

San Giovanni in Fiore non solo non è un’isola felice ma fa parte a pieno titolo, con la cosiddetta ‘ndrina dei sangiovannesi, della grande organizzazione della ‘ndrangheta crotonese.

ROCCA Francesco (detto “il dottore”), SPADAFORA Giovanni (detto “Ciommo”), MADIA Giovanni (detto “Sazizzune”), SPINA IACONIS Giovanni, SPINA IACONIS Ilario, SPINA IACONIS Paolo, SPADAFORA Vittorio …

Sono loro che costituiscono il nucleo centrale, quali promotori ed organizzatori della ‘ndrina di San Giovanni in Fiore alle dirette dipendenze di Oliverio Francesco e in particolare: ROCCA Francesco, quale capo della ‘ndrina di San Giovanni in Fiore unitamente al sodale Spina Iaconis Giovanni, ha un ruolo attivo nel controllo del territorio e nel traffico di stupefacenti.

MADIA Giovanni, fiduciario e coadiuvatore di Oliverio Francesco nel territorio di San Giovanni in Fiore è deputato alla gestione del traffico dello stupefacente e favoreggiamento di latitanti.

madiaSPADAFORA Giovanni, inteso il ciommo, in qualità di promotore, dirigente ed organizzatore della consorteria mafiosa, veniva indicato dal collaboratore di giustizia OLIVERIO Francesco essere in possesso della dote di camorrista di sgarro; il predetto ha ricoperto l’incarico di referente criminale per il territorio di San Giovanni in Fiore, ruolo conferitogli da esponenti della criminalità cirotana e cosentina dopo l’arresto e la collaborazione di OLIVERIO. Tale vicenda era oggetto di più incontri tenutisi al cospetto del boss cutrese GRANDE ARACRI Nicolino;

ndrinainterveniva su segnalazioni di suoi concittadini e /o parenti per la risoluzione di controversie e/o furti e danneggiamenti perpetrati sul territorio di ingerenza della c.d. ndrina dei San Giovannesi, demandando l’esecuzione delle sue direttive per il tramite del fratello Vittorio e dello SPINA IACONIS Giovanni;

esercitava la sua influenza criminale mediante l’imposizione del servizio di security presso i locali pubblici di San Giovanni in Fiore in occasione dell’organizzazione di eventi e/o feste; manteneva rapporti e contatti con esponenti apicali delle altre consorterie della provincia crotonese rispetto ai quali dimostrava conoscenze sulle alleanze e/o contrapposizioni.

SPADAFORA Vittorio, fratello di Giovanni, in qualità di partecipe della consorteria mafiosa, viene indicato dal collaboratore di giustizia OLIVERIO Francesco quale soggetto in possesso della dote di camorrista in virtù della quale si occupava prevalentemente della conduzione di attività di spaccio di sostanze stupefacenti;

vittointerveniva su segnalazioni di suoi concittadini e/o parenti per la risoluzione di controversie e/o furti e danneggiamenti perpetrati sul territorio di ingerenza della c.d. ndrina dei Sangiovannesi, ricevendo specifiche direttive dal fratello Giovanni, inteso il ciommo, avvalendosi anche della stretta collaborazione del referente criminale di San Giovanni in Fiore, SPINA IACONIS Giovanni;

contribuiva alla imposizione del servizio di security presso i locali pubblici di San Giovanni in Fiore in occasione dell’organizzazione di eventi e/o feste, in esecuzione delle direttive impartite dal fratello Giovanni e dallo SPINA IACONIS Giovanni.

SPINA IACONIS Giovanni, inteso machinante, in qualità di promotore, dirigente ed organizzatore della consorteria mafiosa, risultava rivestire il ruolo di referente della ndrina dei Sangiovannesi operante nel comprensorio di San Giovanni in Fiore;

veniva indicato dal collaboratore di giustizia OLIVERIO Francesco quale soggetto autorevole e di elevato rango criminale;

manteneva rapporti e contatti con esponenti apicali delle altre consorterie della provincia crotonese rispetto ai quali dimostrava conoscenze sulle alleanze e/o contrapposizioni; esercitava la sua influenza criminale svolgendo un ruolo di controllo sulle attività estorsive poste in essere nel comprensorio di San Giovanni in Fiore;

interveniva su segnalazioni dello SPADAFORA Giovanni per la risoluzione di controversie e/o furti e danneggiamenti perpetrati sul territorio di ingerenza della c.d. ndrina dei San Giovannesi; esercitava la sua influenza criminale mediante l’imposizione del servizio di security presso i locali publlici di San Giovanni in Fiore in occasione dell’organizzazione di eventi e/o feste.

SPINA IACONIS Paolo e SPINA IACONIS Ilario i quali in qualità di partecipi della consorteria mafiosa, di cui rispettono vincoli e gerarchie, impegnandosi nel controllo del territorio, nello semrcio della sostanza stupefacente, vengono indicati dal collaboratore di giustizia OLIVERIO Francesco rispettivamente in possesso delle doti di camorrista di sgarro e di picciotto. ·

GALLO Saverio, DE MARCO Salvatore

Partecipi all’associazione di ‘ndrangheta operante anche in San Giovanni in Fiore, per la quale commettono reati di estorsione e traffico di sostanze stupefacenti e della quale accettano le regole di ‘ndrangheta, il riconoscimento dei ruoli assegnati, il rispetto delle gerarchie e l’osservanza degli ordini e direttive impartite dai quadri di vertice ed organizzativi della cosca.

In particolare il De Marco, sotto le direttive dello Spadafora Giovanni e dello Spina Iaconis, provvedeva concretamente ad imporre servizi illeciti presso i locali pubblici di San Giovanni in Fiore in occasione dell’organizzazione di eventi e/o feste mentre il Gallo Saverio, ulteriormente, manteneva stretti rapporti con i sodali di altre organizzazioni criminali quale quella afferente la storica cosca Arena operante su Isola Capo Rizzuto. ·