“Sola con te in un futuro aprile”: dialogo alla Ubik con Michela Gargiulo

Domani, sabato 28 novembre, alla Libreria Ubik di Cosenza, alle ore 18, Renate Siebert, Ercole Giap Parini e Annarosa Macrí dialogheranno con Michela Gargiulo, autrice con Margherita Asta, di “Sola con te in un futuro aprile” (Fandango editore)
Un libro devastante, e che assume in alcuni momenti il profilo di un manuale di sopravvivenza a un dolore impossibile da contenere“.

(Roberto Saviano, Repubblica)

La macchina rallenta improvvisamente, c’è una buca enorme sull’asfalto, sembra sia esploso un vulcano. Sul muro bianco della villa davanti a noi c’è una macchia rossa. Non faccio neanche in tempo a vederla bene. “Papà, è sangue nostro questo?”

2 aprile 1985, ore 8.35. Un’autobomba esplode a Pizzolungo, vicino Trapani. Il bersaglio dell’attentato, il giudice Carlo Palermo, è vivo per miracolo. A fargli da scudo è l’automobile di Barbara Asta che sta accompagnando a scuola i due figli di 6 anni, Giuseppe e Salvatore.

Dei loro corpi non resta quasi niente. Su quella macchina avrebbe dovuto esserci anche l’altra figlia, Margherita, che quel giorno ha 10 anni. Ma i suoi fratellini non volevano saperne di vestirsi, per non fare tardi ha chiesto un passaggio a un’amica. Anche lei da quel momento è una sopravvissuta.

Quando ha saputo il nome di quel giudice, Margherita ha pensato che fosse colpa sua se la sua famiglia era stata disintegrata. Ma crescendo ha voluto capire, ha iniziato a seguire il processo sui mandanti della strage. Il suo strazio non poteva rimanere un fatto privato.

Oggi è un’attivista di Libera, combatte la mafia raccontando la storia di quelle vittime innocenti. Il giudice Palermo, invece, per le conseguenze di quell’attentato e le continue minacce ha lasciato la magistratura. Sono riusciti a incontrarsi solo molti anni dopo, ricomponendo in un abbraccio i frammenti del loro destino.