Squillace, l’informativa della digos che scopre gli altarini del sindaco e della sua banda dai mille tentacoli

Siamo a Squillace, a due passi da Catanzaro, quello che fu il paese più democristiano d’Italia. Bei tempi… Oggi è sindaco un personaggio particolare, si chiama Pasquale Muccari, amico anche dell’onnipresente Giancarlo Pittelli: un nome, una garanzia. E’ arrivato nientemeno che alla terza consiliatura più perché fa il medico che per sue capacità amministrative, anzi. Incapace di gestire una qualunque pratica, si barcamena alla meno peggio: blandisce o ricatta i consiglieri di maggioranza e minoranza per raggiungere i suoi scopi. Per esempio: un concorso addomesticato per capo Ufficio tecnico o l’approvazione di debiti fuori bilancio.

“‘U tenimu da capizza” dice del suo vicesindaco, tale Stefano Carabbetta, figlio del più celebre Carmelo, da sempre con velleità politiche fallite, detto ‘u prufessuri, originario di Gerace, compaesano e, a suo dire, amico “intimo” addirittura del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

“Se tua sorella vuole fare la dirigente butto tutto all’aria”: così il Muccari blandisce il consigliere Alessandro Aloise, fratello dell’attuale vescovo di Corigliano-Rossano Maurizio Aloise, che rappresenta le sue riserve sul concorso dicendo che anche lui ha una sorella architetto.

Ah, già, il concorso per capo Ufficio tecnico. Il prescelto dev’essere tale Gregorio Talotta, ingegnere meccanico, all’inizio assessore all’edilizia ma che di edilizia poco capisce, ma è il cugino della bella Rosina Talotta, assessore e grande elettrice del Muccari e figlia di un pregiudicato “eliminato” a Milano. Per realizzare l’obiettivo, il sindaco fa di tutto: sbaglia il bando almeno tre volte e mette nei guai la segretaria comunale Giuseppina Ferrucci, già indagata per aver dato il suo assenso a falsificare altre delibere. Ma non solo: coinvolge anche il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro Saccà, padre della giudicessa che lavora al Tribunale di Catanzaro, il sindaco di Gasperina, Gregorio Gallello e il suo tecnico comunale Lupica, che accetta di far parte della Commissione farlocca per il concorso altrettanto fasullo... Tutti uniti e tutti d’accordo su un aspetto fondamentale: non far partecipare al concorso truccato tale De Gori, architetto, che con i suoi titoli avrebbe surclassato il vincitore annunciato Talotta.

Per dissuadere De Gori, il piano prevede di coinvolgere un suo fratello che di professione fa il… prete. Sì, avete capito bene, proprio il prete. E viene delegato ad intervenire il famigerato don Piero Puglisi, il cui nome e la sua faccia tante volte – cari lettori – avete visto su Iacchite’. Si tratta del celeberrimo prete palazzinaro di Squillace Scalo, che gestisce a Squillace paese in una struttura gentilmente concessa dall’ormai ex vescovo Bertolone, “dimissionato” direttamente dal Papa, tra l’altro anche priva della certificazione di agibilità, un Centro Sprar con sede in… Catanzaro!!! Siamo davanti a un miracolo unico in Italia: la bilocazione di un Centro per migranti… Incredibile, ma purtroppo tutto vero.

L’intervento di don Piero Puglisi sul fratello prete dell’architetto De Gori è rivolto a “convincerlo” a non partecipare al concorso per capo Ufficio tecnico a Squillace, che avrebbe certamente vinto, con la promessa di avere molto presto altri incarichi.

La strategia – suggerita anche dal dottore Franco Caccia, già indagato per assenteismo all’Asp di Catanzaro, interessato a subentrare in giunta al posto del Talotta – sortisce il suo effetto. L’architetto De Gori non si presenta al concorso e Talotta diventa il capo dell’Ufficio tecnico di Squillace.

Il sindaco Muccari, poi, è un maestro a blandire gli esponenti della sua maggioranza. L’assessora Ciciarello, che ha attraversato come una meteora l’amministrazione distinguendosi per arroganza e protervia, viene accontentata in tutto da un parcheggio riservato in piazza alle autorizzazioni per una festa estiva, la famosa Taranta, dove uno stand sul suolo pubblico costa migliaia di euro ogni sera. I soldini li incassa direttamente l’associazione guidata dal marito della Ciciarello e da altri suoi comparucci, in barba ad ogni normativa di sicurezza e fiscale.

Muccari, poi, blocca i suoi avversari con ricatti e promesse. Attraverso un giovane rampante ingegnere di nome Francesco Sabatino, titolare della Ecomanagement Spa, la cui sede è andata spesso a fuoco intossicando i residenti, in affari con il Comune, ricatta tale Vittorio Froio, consigliere comunale di minoranza a Squillace minacciando il licenziamento del figlio se si fosse presentato ad un consiglio comunale particolarmente “delicato”.

Come blocca un altro consigliere di minoranza, Aldo Zofrea, accusandolo di abusi edilizi e di far parte di una cricca con l’ex geometra comunale Giuseppe Megna, presunto mazzettaro, già sotto inchiesta per atti contrari ai doveri d’ufficio.

E così anche ricatta Ruggero Mauro per vecchi tributi non pagati attraverso un suo compare, Nicola Anania, al quale hanno bruciato un paio di macchine, già uomo di fiducia di tale Bernardo Colao, coinvolto nella famosa indagine della Dda “Basso Profilo”.

Così come cerca di bloccare anche un tale che viene soprannominato “Il Passero”, al secolo Enzo Zofrea, giovane rampante, astro nascente del Pd, genero del presunto mazzettaro Megna, coinvolgendo Enzo Bruno, già presidente della Provincia di Catanzaro ed esponente di spicco del Pd.

Come se non bastasse, falsifica i verbali delle delibere di giunta mettendo presenti anche gli assenti e fa pulire, con soldi pubblici, una pineta in uso a privati, nello specifico del già citato Bernardo Colao, grazie alle pressioni del presidente del consiglio comunale di Squillace, un ex postino analfabeta di nome Paolo Mercurio, in affari con il Colao e il già citato Nicola Anania nella gestione – rigorosamente in… nero – di uno stabilimento balneare e di case abusive nella zona marina e non iscritte nei ruoli dei tributi comunali.

Questo e purtroppo molto altro ancora accade a Squillace ed è certificato da una corposa informativa della digos già nelle mani della Dda di Catanzaro e dalla quale abbiamo tratto queste informazioni “a volo d’angelo”. Nello scorso mese di ottobre Muccari e soci, che hanno molti santi in paradiso, sono stati assolti, come da scontato copione, ma non è per niente proibito scrivere di quella inchiesta, a meno che non siamo entrati in dittatura e anche se in Italia al governo c’è la Meloni, ancora in dittatura non siamo. O no? 

1 – (continua)- 2. LA GENESI DELL’INCHIESTA (https://www.iacchite.blog/squillace-la-genesi-dellinchiesta-le-denunce-dei-consiglieri-e-di-passafaro/)