Teatro dell’Acquario. Un ultimo giro di valzer

Cari Amici,

 

tempi duri per i Teatri. Nonostante il fermento artistico sia sempre vivo e, terminato il lockdown, in ripartenza, i contenitori delle attività di Spettacolo sono alle prese con le difficoltà derivanti da questo periodo orribile. I Teatri privati, a maggior ragione, hanno subìto le conseguenze peggiori; pagare affitti senza lavorare / guadagnare ha significato la chiusura per decine di spazi teatrali. Per quanto la resistenza sia la caratteristica principale del teatrante, i bilanci e i proprietari degli immobili richiedono una regolarità che, dopo un anno e mezzo, è diventata insostenibile.

I “ristori” e i contributi ricevuti in emergenza e assegnatici dagli Enti pubblici, per quanto funzionali, non sono sufficienti a superare indenni diciotto mesi di affitto “a vuoto”. Per questo motivo, vi informiamo che siamo nuovamente alle prese con una procedura di sfratto per morosità dai locali di Via Galluppi, sede del Teatro dell’Acquario. Proveremo a far fronte a questa emergenza e stiamo, da mesi, trattando con il proprietario ma rimane il fatto che, in questo scenario di incertezza, presente e futura, è molto complicato gestire economicamente un Teatro la cui platea non sia a pieno regime; le restrizioni e le normative anti – covid e la legittima rivendicazione dei proprietari degli immobili, sono fattori che, in questo momento, ci inducono a ritenere che le circostanze per proseguire il nostro lavoro nella quarantennale sede di Via Galluppi siano assolutamente avverse. Medieremo, certo, per quello che sarà possibile, per poter adempiere agli impegni già presi con le nostre attività presso il Teatro dell’Acquario.

Avevamo già programmato la stagione di Teatro per Ragazzi, l’anno accademico 21/22 e la produzione di nuovi spettacoli; l’Acquario, finché sarà possibile, svolgerà la sua funzione in quest’ultimo giro di valzer. Dopodiché, la strada da percorrere sarà di trasferire le attività in luoghi più sostenibili, che siano di enti pubblici o no, che siano in esclusiva o in condivisione con altri operatori, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e fare rete.

Abbiamo incontrato il Sindaco e i dirigenti comunali del settore Cultura di Cosenza, il Presidente della Provincia di Cosenza, altri soggetti privati, e stiamo cercando di trovare una via d’uscita a questa situazione. Ci stiamo guardando intorno, insomma, per individuare la soluzione dopo che l’ultimo giro sarà terminato.

Così come “The last waltz” (di M. Scorsese – 1978) celebra l’ultimo concerto della Band, vorremmo che questi prossimi mesi siano l’occasione per ritrovarci ancora una volta e ripartire insieme proprio nel luogo che per quarant’anni è stato il Teatro di tutti, perché i contenuti, in fondo, hanno solo bisogno di un contenitore, e anche se chiudere un Teatro è una perdita enorme per  la comunità, il “fare Teatro” trova sempre il modo di inventarsi nuove forme e abitare nuove case.

Cari Amici, ora noi proseguiremo la mediazione relativa allo sfratto, con la consapevolezza che anche se il problema si risolvesse è necessario un altro spazio adatto alle circostanze; ora siamo in ripartenza con la Produzione e pronti a breve a riprendere l’anno accademico e la programmazione;
ora più che mai è tempo di ragionare sul futuro del Teatro e sulle politiche culturali del nostro territorio.
Come sempre, siamo pronti ad ascoltare, a confrontarci, a riflettere insieme, con chiunque ritenga di voler partecipare attivamente alla difesa di un bene comune. Noi ci siamo.
“Forse i miei migliori anni sono andati… ma non voglio tornare indietro. Non con il fuoco che mi brucia dentro adesso.” (S. Beckett)