Tirreno Cosentino, lettera aperta a Bruni: “Ci liberi dalla corruzione dilagante”

Egregio dr. Pierpaolo Bruni,
ci sono vicende dalle quali non ci si riesce a liberare; passano gli anni, ma continuano a generare rabbia, delusione, amarezza nei tanti cittadini onesti del Tirreno Cosentino.
Al di là delle ultime operazioni contro i reati della pubblica amministrazione, se pur apprezzabili sotto il profilo dell’impegno investigativo, il marciume non molla le poltrone del comando.

Le cronache degli ultimi mesi stanno tracciando un quadro sconcertante della situazione e indicano la corruzione nella pubblica amministrazione come la piaga della nostro territorio.
Egregio dottore Bruni, riconosco che, oltre al suo apprezzabile lavoro, servirebbe uno scatto morale dei cittadini onesti, pronti a denunciare i tanti tentativi di inquinamento e di corruttela nella gestione della cosa pubblica, coraggio che, purtroppo o per paura, pochi riescono a mostrare.

La corruzione, posta al primo punto dei Programmi Ombra di buona parte di quei scellerati gestori delle amministrazioni compiacenti al sistema, rappresenta una piaga putrefatta della società. Se questo fenomeno non lo si combatte in maniera determinata e definitiva, presto o tardi renderà complici i pochi amministratori onesti e distruggerà l’esistenza di un intero territorio.
Lei sa benissimo che la corruzione mortifica la dignità umana e toglie risorse allo sviluppo ed alla povera gente, impedisce di guardare al futuro con speranza, perché con la sua prepotenza e avidità distrugge i progetti dei deboli e schiavizza i più poveri. E’ un male che si annida nelle coscienze di quei miserabili amministratori pubblici e che sfocia negli scandali pubblici e cioè appalti pilotati, incarichi a clientes et parentes dei potenti fino alle bustarelle al tecnico compiacente.

Occorre intervenire con tempestività e predisporre contromisure adeguate e risolutive, devono essere messe al bando le pratiche grigie, che vanno avanti negli uffici e nei gabinetti dei sindaci e degli assessori del sistema, devono essere aboliti contributi e favori ai finti-patrocini riservati agli “amici” ed agli “amici degli amici”.

Tutto questo, egregio dottore Bruni, si conclude con un solo obiettivo dei mestieranti della corruzione: controllare tutto ciò che muove la già debole economia e le piccole attività sociali fino a controllare il respiro dei cittadini del Tirreno Cosentino.
Egregio procuratore, la parte sana della cittadinanza è al suo fianco, vada avanti e ci liberi da questo sistema.

Lettera firmata