Tropea, il restyling di piazza Vittorio Veneto nel mirino della Finanza: la tragicomica inaugurazione

Piazza Vittorio Veneto a Tropea era stata inaugurata il 2 giugno 2020, nel giorno della Festa della Repubblica. Accanto al sindaco Giovanni Macrì, erano presenti il senatore Giuseppe Mangialavori, il Prefetto di Vibo Valentia Francesco Zito, la deputata Dalila Nesci, la Governatrice della Calabria Jole Santelli (che morì quattro mesi dopo), nonché il preside Nicola Cutuli e i rappresentanti della Chiesa. Al taglio del nastro, alla presenza di tutte le forze dell’ordine, hanno proceduto il sindaco Macrì e la Governatrice Santelli.

A meno di un mese da quella pacchiana e grossolana parata di politici impresentabili e appoggiati dalla mafia e di servitori dello stato di dubbia moralità, la Guardia di Finanza di Vibo, con un blitz protrattosi per diverse ore, ha messo nel mirino le modalità con le quali è stata eseguita la ristrutturazione della piazza famosa per il “monumento” ai Caduti. Macrì e la Santelli dissero all’epoca che tutto quell’ambaradan era stato messo in funzione con i proventi della tassa di soggiorno ma i finanzieri, a quanto pare, non solo non gli credono ma sono andati a rovistare negli uffici per capire come hanno fatto a spendere tanti soldi “usando” soltanto – come millantano loro – la tassa di soggiorno. E’ del tutto evidente che i costi dell’opera sono lievitati e adesso qualcuno dovrà risponderne.

In attesa che venga fatta chiarezza, riprendiamo – dalle enfatiche cronache dei media di regime – qualche tragicomico passaggio delle dichiarazioni dei politici di quella serata.

Il primo cittadino, in prima battuta aveva ringraziato tutte le autorità presenti.. e poi si era lasciato andare: «Questo per me è un sogno che aspetto da quando ero bambino, saranno settanta anni che la città di Tropea aspetta questa importante opera che oltre a valorizzare il monumento ai caduti, presenza alla quale io tengo moltissimo, ha valorizzato quella che era un’area di servizio in un’Agorà, luogo di condivisione dove stare insieme per chiacchierare».

Hanno preso la parola il prefetto (!!!) Zito, Mangialavori, Nesci ed ha concluso la Governatrice Santelli, addirittura alla sua prima uscita istituzionale come Governatrice di Regione in tempi nei quali invitava tutti a venire in Calabria ché il rischio era solo quello di ingrassare… sottolineando l’amicizia che la legava sia a Macrì quanto (ahilei…) a Mangialavori, il senatore eletto dal clan Anello di Filadelfia. «Tropea è fortunata perché oltre ad essere la capitale morale della bellezza della Calabria, ha al suo fianco due miei amici…». E si sa quanto siano importanti gli amici degli amici… 

Ma il meglio doveva ancora arrivare: «Il 2 giugno è la festa della Repubblica – aveva ricordato la ormai defunta Santelli -, contemporaneamente, oltre ad essere la festa di un Paese che si unisce dopo aver attraversato un momento difficile, è la vigilia del ritorno all’unità del paese perché da domani saranno abbattute le barriere regionali e quindi ritorneremo all’unità senza paure». Aveva quindi aggiunto che lei era stata molto rigida nelle misure «ma proprio perché sono stata così rigida, oggi ci possiamo permettere di aprire la Calabria e dire a tutti gli italiani veniteci a scoprire…». Sì, certo, a parte le facili ironie sulla terza ondata, ci sarebbe stato da dire che i turisti verranno a “scoprire” anche le truffe che si fanno per realizzare opere di molto dubbia moralità… Verrebbe da dire che sarebbe meglio stendere un velo pietoso ma prevale la rabbia per la faccia di bronzo con la quale credono ancora di prendere per il culo i calabresi onesti.