Nella mattinata di ieri, 13 Dicembre 2019, anonimi soggetti hanno ben pensato di far trovare alla comunità studentesca una spiacevole sorpresa, uno scempio alla quale mai avremmo voluto assistere: nella notte delle pietre di grosse dimensioni sono state violentemente lanciate contro i vetri dell’aula studio liberata infrangendoli. Tutte le finestre sono state divelte e i cocci di vetro hanno riempito la pavimentazione interna dell’aula. Alle prime ore del mattino un inserviente della pubblica amministrazione, passando dall’aula, ha constatato l’accaduto e avvertito chi di competenza.
Prima dell’apertura dell’aula siamo stati contattati da alcuni studenti che ci hanno avvisato dell’accaduto. Il nostro arrivo è stato accolto dal direttore del dipartimento di matematica e da due addetti dell’ufficio tecnico, dall’incontro informale abbiamo potuto constatare che l’amministrazione universitaria si era già impegnata a sporgere denuncia verso ignoti e i carabinieri erano già passati ad effettuare i rilievi presso l’aula.
L’università, transennando l’area, si è resa garante della temporanea sicurezza della struttura attualmente inaccessibile. L’atto vandalico si è rivelato essere un grande regalo all’amministrazione d’ateneo, che ha rilanciato, tramite i funzionari presenti, la volontà di mettere in discussione le modalità e le pratiche di autogestione dello spazio.
Abbiamo fin da subito convocato un’assemblea svoltasi nel pomeriggio che ha visto una numerosa partecipazione di chi quotidianamente vive l’aula studio.
Chiara è stata la volontà di continuare ad esprimerci collettivamente attraverso le nostre pratiche di riappropriazione degli spazi. Le attività di cui stiamo riempiendo settimanalmente l’aula continueranno a svolgersi e riprenderanno nel più breve tempo possibile con ancor più entusiasmo e determinazione.
Da parte degli studenti e delle studentesse è forte la volontà di portare avanti l’autogestione dell’aula, continuando a riempire di cultura, dibattiti e aggregazione gli spazi universitari.
Gli studenti e le studentesse dell’Aula Studio Liberata