Unical, Conca D’Oro chiarisce: “Nessun favoritismo semmai è il contrario”

Dopo il nostro recente articolo, relativo alla situazione affitti ed all’atto transattivo della Conca d’Oro, il celebre bar dell’Università, nel quale ci interrogavamo sul perché la gara non abbia ancora avuto esito finale (sebbene il bando sia scaduto il 9 febbraio 2015), con conseguente slittamento e concessioni di proroghe, a risponderci e fornirci spiegazione è stato il titolare stesso della Conca, il signor Francesco Esposito.

Se l’Unical non ha proferito parola in merito a ciò, la Conca D’Oro si è fatta avanti con tanto di spiegazioni messe regolarmente a verbale.

Il fatto che la gara non abbia ancora esito definitivo – ha dichiarato Esposito – credo sia perché la Commissione tecnica sta valutando tutte le proposte economiche che sono state fatte con particolare attenzione. La verifica sull’espletamento della gara deve essere puntuale, date le anomalie riscontrate nei confronti di altre attività precedentemente.

Partiamo dal principio della vicenda, come puntualizzato dal titolare della Conca D’Oro: “nel giugno 2014 scadeva il bando, in attesa di essere espletata nuovamente la gara il servizio viene prorogato fino a dicembre 2014. Ritenuta non possibile la stipula del nuovo contratto entro il 31/12/2014, l’apertura delle offerte slittò al 26 gennaio 2015.

Sembra che La Cascina abbia chiesto la proroga. La Conca ha lamentato tale proroga ritenendosi danneggiata ed ha fatto scrivere una lettera dal proprio avvocato al Rettore sostenendo che “la proroga del termine della presentazione delle domande era illegittima in quanto non supportata da adeguata documentazione e che l’unica ditta a presentare la documentazione prescritta dal bando entro il termine del 26 gennaio è stata proprio la Conca. Mentre tutti gli altri partecipanti si sono avvalsi dell’ulteriore tempo concesso dalla proroga. Sia La Cascina, sia Cardamone Group, sia Big Food Service che Gemeaz srl, tutti fino al 9 febbraio 2015. Se i termini fossero scaduti il 26 gennaio come previsto inizialmente, le altre ditte partecipanti non sarebbero state in grado di presentare la proposta o l’avrebbero fatto in maniera affrettata.

E ancora il signor Esposito afferma: “durante la fase di espletamento della gara, all’apertura delle buste, abbiamo registrato che tre ditte: Cascina, Cardamone e Gemeaz, hanno presentato una documentazione incompleta, tutte e tre mancante nella medesima voce. Mancava per tutti e tre il punto 2 dell’art.19 del bando, relativo all’attestato di avvenuto sopralluogo presso i locali oggetto della concessione, ai sensi dell’art. 4.1 del capitolato speciale, sottoscritti in calce a ciascuna pagina dal legale rappresentante del concorrente. Il bando recitava pena l’esclusione. Tant’è che la Conca ha espresso dichiarazioni con cui si riservava di verificare la legittimità della procedura in corso.

Sembra proprio che la questione, dunque, non sia del tutto limpida e solo l’Unical potrebbe, definitivamente dare spiegazioni puntuali e precise su questa gara.

Per ora il titolare della Conca d’Ora ci rammenta un’ultima cosa molto importante: “la proroga alla mia attività, che è del tutto legale, è stata data anche per tutelare i miei 9 dipendenti. Nel bando non era previsto che il vincitore della gara si facesse carico di forza lavoro. Se io avessi chiuso nel periodo della proroga, avrei dovuto licenziare i dipendenti. Anche il nuovo che dovesse subentrare, senza interruzione, sarebbe costretto a continuare a far lavorare i dipendenti (che hanno scritto anche una lettera al Rettore affinché non venissero licenziati).

Tutelare i lavoratori sarebbe, dunque, la spiegazione di tale proroga. Ecco le risposte forniteci dalla Conca D’Oro, alle nostre precedenti domande. In attesa dell’espletamento, previsto entro il 31 ottobre 2015, non resta che sperare che l’Unical faccia luce sulla vicenda e chiarisca i dubbi sorti nel corso del tempo.

Valentina Mollica