Unical, il crack milionario del PON I-Contact lo stanno pagando genitori e studenti

Caro direttore,

di fronte alla denuncia della mancanza di trasparenza sulle vicende del Pon I-Contact pubblicata su Iacchité (http://www.iacchite.com/lettere-iacchite-unical-silenzio-del-rettore-sulle-vicende-del-pon-contact/), il rettore ha provato a salvare la faccia con una generica ammissione pubblica della necessità di dover restituire fondi al Ministero. Infatti, siamo stati informati tramite e-mail che il Consiglio di Amministrazione ha deciso di prelevare fondi dal bilancio di Ateneo (quanti milioni di euro? E perché?), con la promessa che ci saranno azioni legali per provare a recuperare almeno in parte questi fondi.

Facciamo una serie di considerazioni. Innanzitutto, nella comunicazione del rettore manca l’informazione sulle cifre da restituire. Il Pon I-Contact (INNOVATIVE CONTACT MANAGEMENT BASED ONNOVEL INTEGRATED WIRELESS NETWORK TECHNOLOGIES AND CRMTOOLS) è stato finanziato con 2.3 milioni di euro, come risulta dal sito:
http://www.opencoesione.gov.it/progetti/1misepon01_017952/

Quanto dovrà restituire l’Unical? Si tratta di cifre enormi, anche considerando i pesanti tagli che il Governo ha effettuato nei confronti degli Atenei poco competitivi del Mezzogiorno. Il bilancio d’Ateneo dovrà registrare una pesante perdita per la restituzione di fondi per il Pon I-Contact. Sarà necessario o aumentare le tasse degli studenti o diminuire le borse di studio oppure entrambe le cose. Non c’è alternativa, rendiamocene conto.

Inoltre, il rettore si ostina a non informarci sul perché il Ministero abbia deciso di chiedere la restituzione dei fondi, cosa mai successa prima. Questa decisione molto dura è stata sicuramente ben ponderata da parte del Ministero e dunque appare evidente che la mossa del rettore di mobilitare l’Avvocatura di Ateneo è soltanto fumo negli occhi per mettere a tacere eventuali proteste degli studenti: le possibilità che questo ricorso possa essere accettato sono praticamente nulle. Servirà per far scoppiare lo scandalo solo alla fine del mandato di Crisci, ma intanto aumenterà l’indebitamento dell’Ateneo per le inevitabili spese legali di questa sciagurata operazione senza speranza di successo.

Ma chi stiamo salvando e/o coprendo? Perché i responsabili di questo crack non si assumono le loro responsabilità?
Mi auguro che il prof. Floriano De Rango (Dip. DIMES), responsabile del PON I-Contact, scriva una lettera pubblica per fare chiarezza su queste vicende e per chiedere scusa a tutta la comunità accademica per questo disastro.

Sarebbe anche interessante capire perché i professori Alfio Cariola (Dip. di Scienze Aziendali e Giuridiche) e Raffaele Agostino (Dip. Fisica & spin-off DeltaE s.r.l.) avevano un ruolo importante in questo PON, poiché dal loro CV non traspare alcuna competenza nel campo del wireless.
http://www.alfiocariola.it/curriculum-vitae.html
https://www.researchgate.net/profile/Raffaele_Agostino

Questi signori hanno beneficiato di ingenti fondi e, di fronte a una pesante richiesta di restituzione di fondi da parte del Ministero per motivi ancora non resi noti alla comunità Unical, il Consiglio di Amministrazione grazia i docenti coinvolti ed i loro dipartimenti, pugnalando a tradimento gli studenti incolpevoli e le loro famiglie.

Il Consiglio di Amministrazione ha infatti preso una decisione che può solo definirsi “vigliacca”, addossando le spese del crack milionario ai genitori degli studenti e ai contribuenti calabresi, omettendo importanti informazioni e coprendo le eventuali responsabilità che hanno comportato l’insolita richiesta di restituzione di fondi.

Ci saranno ripercussioni per le borse di studio? Il prof. Luigino Filice (Dip. DIMEG) avrebbe dovuto opporsi con tutte le sue forze a questa decisione che potrebbe ridurre drasticamente il budget del Centro Residenziale da lui diretto.

Il prof. Luigi Palopoli (Dip. DIMES; oggi addirittura candidato alla carica di rettore!) e il prof. Pierluigi Veltri (Dip. Fisica) avrebbero dovuto avere il coraggio di schierarsi contro gli interessi dei propri dipartimenti, i quali avrebbero dovuto accollarsi il peso del crack milionario senza pesare sia sugli studenti sia sugli altri dipartimenti Unical totalmente estranei alla vicenda.

La posizione del consigliere d’Amministrazione prof. Alfio Cariola (Dip. di Scienze Aziendali e Giuridiche) è ambigua, poiché il suo ruolo importante nel PON I-Contact mette il Consiglio di Amministrazione in una situazione imbarazzante.
Sul sito del PON I-Contact viene riportato che le aziende coinvolte sono Maxfon s.r.l. di Villafranca di Verona e DeltaE s.r.l. del Dip. Fisica-Unical.
http://culture.deis.unical.it/pon_icontact/index.php/component/content/category/2-sintesi

Nel verbale del Consiglio di Dipartimento del DIMES del 4 dicembre 2013, reperibile al link,
https://www.dimes.unical.it/index.php/component/rsfiles/download-file?path=consiglio-di-dipartimento/Verbali%20anni%20precedenti/Verbale%20CdD%20Dimes%2004.12.2013.doc
si legge che sono stati stipulati questi contratti con le due aziende coinvolte:

 Contratto con DeltaE (Consulente pon i contact) nell’ambito del pon I contat resp. De Rango per attività di ricerca rientranti nel pon, scadenza 31/12/2014, importo € 40,000,00 iva compresa

 Contratto con Maxfon Campania srl (Consulente pon i contact) nell’ambito del pon I contat resp. De Rango per attività di ricerca rientranti nel pon, scadenza 31/12/2014, importo € 80,000,00 iva compresa.

I contribuenti calabresi devono sborsare anche i soldi per Maxfon Campania srl? Non si tratta di accuse o illazioni, bensì è una semplice richiesta di trasparenza. Ci dicano per filo e per segno cosa è successo e da dove verranno presi i milioni di euro da restituire.
Ma prima di imbarcarsi in un PON non sarebbe opportuno prendere tutte le dovute cautele per evitare crack? La lezione che ci dà il Consiglio di Amministrazione è invece: osate pure, tanto se va male pagano gli studenti e i loro genitori!
Ci si mobiliti per tutelare le borse di studio e per evitare aumenti delle tasse universitarie! Dove erano i rappresentanti degli studenti in Consiglio di Amministrazione?

Cordiali saluti

Lettera firmata