Unical, Crisci “assume” anche il dg Mesiano nel silenzio generale. Tutti i retroscena

All’Università della Calabria va in scena l’ennesima operazione clientelare. Incuranti del casino nazionale per i concorsi pilotati, ad Arcavacata non si fermano mai. In questi giorni è scattato il piano per l’assunzione del direttore generale Alfredo Mesiano, già pomo della discordia all’epoca della sua nomina con il gruppo di docenti che fa capo al professore Perrelli.

Una vertiginosa tarantella, ovviamente annunciata con largo anticipo, che trova la sua soluzione con un concorso ad hoc che più truccato non si può. Ora Mesiano, oltre a continuare ad essere direttore generale dell’Unical è anche Responsabile Prevenzione Corruzione Trasparenza (RPCT). Insomma, siamo alla Repubblica delle banane.

Sullo sfondo c’è la “guerra” per prendersi il posto di Gino Crisci. Le grandi manovre sono cominciate da tempo.
Hanno messo un nuovo direttore a Scienze Politiche e sociali, uno che qui non lo conosce nessuno. Manovrato da Cersosimo, Jedlowsky, e sopratutto dal prorettore dimissionario D’Ignazio.

Il direttore si chiama Francesco Raniolo, è lì da più un anno ormai, ma è un altro che ha una certa qualità. Siciliano, molto ambizioso, ha fatto parte del comitato per il SI di Renzi (pensa tu che volpino) a livello nazionale, ma sopratutto è uno molto addentrato in certi ambientini che contano tipo Rotary Club. E a Cosenza si sa quanto contano.

La banda di D’Ignazio vuole Raffaele Perrelli rettore e già in estate organizzava le riunioni per arrivare alla conta per sfiduciare Crisci.
Gino Mirocle non è fesso e fiutata l’aria ha messo a segno una bella mossa: ha cambiato il direttore generale e così non solo li ha scontentati tutti ma in pratica li ha costretti ad uscire allo scoperto.

Fino a quando c’era stato Fulvio Scarpelli nessun problema: era del loro giro, ma il nuovo dg, Mesiano, proprio non è un loro sodale e da qui, come ha ammesso anche Crisci, sono iniziate le camarille.
L’altro colpo di genio di Crisci è stato poi la chiamata di Mimmo Saccà a prorettore, che ha improvvisamente fatto cessare le ostilità e dato il via ad un periodo ormai abbastanza lungo di tregua. Il momento giusto per piazzare il colpo Mesiano.

Crisci e Saccà

E’ dai tempi dell’Elmo di Mirocle ovvero del concorso pilotato per il collaboratore di Crisci Roberto Elmo che ci occupiamo dei concorsi. Nel caso di specie dell’Elmo di Mirocle si è realizzato un bel vantaggio economico perché facendogli vincere il concorso di dirigente essendo già responsabile di un’area, si è salvata eroicamente l’Unical dal problema dei punti organico e della copertura finanziaria: si investe per il posto di dirigente e
si libera il budget del posto di EP!

All’epoca ci chiedevamo come mai il dott. Alfredo Mesiano (attuale Direttore Generale dell’Unical) non meritasse un posto di dirigente di ruolo e dovesse accontentarsi di un incarico dirigenziale a termine. Sarà che se lui avesse vinto un concorso di dirigente non avrebbe garantito all’Unical lo stesso meccanismo andato in scena con l’Elmo di Mirocle?
E ci chiedevamo anche se Zeus Mirocle stesse realizzando un piano già disegnato in cui il povero dott. Alfredo Mesiano risultava solo un dirigentucolo di transizione destinato a lasciare il posto ad un dirigente appartenente all’entourage del Magnifico Mirocle.

E invece no, il prescelto era proprio lui. E’ bastato far approvare una deliberazione del Consiglio d’amministrazione che autorizzava il rettore e lo stesso direttore generale (sic!) ad assumere un dirigente già responsabile ad interim di un’area ovvero quella della Privacy, della Sicurezza e della Corruzione (guarda caso ancora lo stesso direttore generale, doppio sic!) ed ecco che magicamente si è materializzata l’assunzione di Mesiano. Eh sì, perché, ripescando una graduatoria vecchia e stravecchia, il direttore generale è risultato al primo posto e ha “centrato” l’assunzione con decorrenza dal 1° dicembre. E stavolta neanche la banda di D’Ignazio e Perrelli ha avuto il coraggio di aprire bocca.

“… Atteso che la nuova disciplina introdotta con il decreto legislativo 07/2016 è volta a unificare in capo ad un solo soggetto l’incarico di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) e a rafforzarne il ruolo con modifiche organizzative…”. Queste sono le parole magiche con le quali si è spianata la strada alla clamorosa assunzione di Mesiano.

Il resto lo ha fatto, sulla carta, Giovanni Turco, nominato RPCT dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017.
Prima, però, il Consiglio d’amministrazione nella delibera del 2/11/2017 ha testualmente previsto di “… autorizzare il rettore e il direttore generale ad espletare tutte le attività necessarie per l’individuazione e la nomina anche mediante eventuale assunzione del dirigente da preporre alla funzione di RPCT”.

Il 6/11/2017 Turco decreta l’assunzione in servizio del dottor Alfredo Mesiano, collocatosi al primo posto degli idonei della graduatoria relativa al concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 1 posto da dirigente di seconda fascia. Un concorso vecchio e stravecchio “usato” per arrivare all’obiettivo dell’assunzione di Mesiano.

E così si decreta l’assunzione di Mesiano a decorrere dal 1° dicembre 2017 fino a tutto il 31 dicembre 2018. Mesiano è direttore generale nonché dirigente di ruolo e responsabile ad interim dell’Area Privacy, Anticorruzione, Trasparenza, Programmazione… ed è ancora lui il RPCT.
L’incarico, ovviamente, è oggetto di riconferma alla scadenza. E vissero tutti felici e contenti.