Unical, studenti bloccano il Consiglio contro la chiusura di Discipline economiche e sociali

Come preannunciato, si è rivelato molto “caldo” il Consiglio di Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Unical, in programma ieri giovedì 19 novembre. In serata è apparso sui social network il comunicato della Assemblea autoconvocata studenti e studentesse DISPES, che riassume in cronaca gli avvenimenti di una giornata convulsa e rilancia un appuntamento assembleare per lunedì 23 con la determinazione a continuare le forme di opposizione manifestatesi nella giornata di ieri.

Ma ripartiamo dall’inizio. Sul piatto della discussione la discutibile scelta di cancellare un Corso di Laurea Triennale, quello di Discipline Economiche e Sociali, da sempre molto apprezzato dagli studenti: un Corso a metà strada, per così dire, tra l’economia e la sociologia con insegnamenti come “Teoria sociale dei rapporti capitalistici”, “Co-sviluppo e migrazioni”, o “Sociologia dei processi economici”.

Evidentemente non graditissimo in quanto mirato a formare economisti e sociologi critici, con uno stampo certamente diverso dall’impostazione economica neoliberista facilmente rinvenibile in tante aule di Economia. E già di per sé, un Dipartimento imbottito di sociologi che decide di chiudere un Corso del genere senza prevedere in sostituzione un’altra Triennale afferente all’ambito sociologico, dovrebbe far riflettere.

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Ad infastidire gli studenti è soprattutto l’essere stati totalmente estromessi dalla discussione che ha condotto alla rimodulazione e alla disattivazione del Corso di Laurea D.E.S., alla creazione di un’interclasse di Scienze Politiche e Scienze dell’Amministrazione e alla disattivazione del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali; con questo livore iniziale, condito dalla colpevole e silenziosa assenza di qualsivoglia rappresentanza studentesca, una cinquantina di studenti del Dipartimento riescono dalla mattina a entrare nella sala del Consiglio per assistere alla discussione sull’offerta didattica del 2016-17.

Come emerge dal comunicato, l’atteggiamento istituzionale ha a tutti gli effetti due facce, conciliante la mattina e ostile il pomeriggio, condensate nella persona del cerimoniere del Consiglio: il Direttore Francesco Raniolo, che se in mattinata si pronunciava disponibile a un “iter di ridiscussione dell’offerta formativa approvata nel Consiglio del 22 ottobre”, il pomeriggio (dopo evidente summit con il baronato dipartimentale) riprendeva la seduta posticipando di fatto quell’eventualità.

Come spesso accade tra i cubi dell’Unical nei momenti di confronto tra la popolazione studentesca e l’assetto istituzionale, quest’ultimo si trincera dietro le urgenze contingenti e la scusa delle ristrettezze economiche per operare precise scelte politiche rispetto alla gestione e alla didattica. La proposta fatta agli studenti è quella di uscire dal Consiglio per lasciare risolvere alcune formalità necessarie rispetto allo svolgimento di esami e lauree nelle prossime settimane, per poi rientrare a cose fatte, vista la determinazione dei docenti a negare la presenza degli studenti “anche come semplici auditori della proposta formativa”.

Il tempo di uscire dall’aula, riunirsi in assemblea e capire che la proposta di una discussione post-decisione è irricevibile, e studentesse e studenti rientrano prima del previsto, sorprendendo il Consiglio che iniziava a discutere in fretta e furia la bozza dell’offerta formativa, il pomo della discordia.

Al rientro, tacciati gli studenti di “squadrismo e di essere manovrati dai docenti di DES”, i docenti ‘allineati e coperti’ alla posizione dominante provano a votare comunque l’offerta formativa, che pure non era stata ancora del tutto illustrata, circostanza che dice molto sulle modalità di valutazione e decisione del Dipartimento, disponibile a votare a scatola chiusa su un tema tanto delicato.

A quel punto la svolta: sfruttando il fuggi fuggi di alcuni docenti da un Consiglio che durava da ormai 8 ore, un avente diritto chiede la verifica del numero legale, che nel frattempo era puntualmente saltato invalidando ogni tentativo di approvazione in extremis.

Il Consiglio si è dunque sciolto e il gruppo di studenti e studentesse ha temporaneamente ‘occupato’ la sala per redigere il proprio comunicato, con cui ha rilanciato un’assemblea aperta per giorno 23/11 alle ore 17 al cubo 0/a, “in vista del prossimo consiglio di dipartimento e del senato accademico di martedì, deputato ad approvare l’offerta formativa d’ateneo e inoltrarla al MIUR”.

F.G.