Unical, tesi copiata: ecco chi è la relatrice (recidiva)

Quella di ieri è stata una giornata campale all’Università della Calabria. La notizia della sospensione della seduta di laurea della Facoltà di Economia- Dipartimento Scienze Economiche, Aziendali e Giuridiche a causa di una tesi platealmente copiata da una laureanda ha fatto il giro d’Italia (http://www.iacchite.com/unical-quella-tesi-e-copiata-sospesa-seduta-di-laurea/). Il presidente della seduta, prof. Enrico Caterini, appena si è accorto del plagio, ha sospeso la seduta e chiesto l’intervento dei carabinieri di Rende per i dovuti accertamenti. Non c’è dubbio sul fatto che i militari dell’Arma abbiano annotato il nome del relatore della tesi. E nel corso della giornata di ieri non sono serviti molto sforzi per capire di chi si trattasse.

Si chiama Maristella Amisano ed è associato di Diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria. La professoressa Amisano non è di Cosenza e neanche del Sud Italia. È nata a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, si è laureata a Torino e da febbraio 2007 è avvocato del Foro del capoluogo piemontese iscritto all’albo speciale per i cassazionisti.
Ieri non era presente alla seduta di laurea della sua studentessa e non è certo la prima volta – dicono all’Unical – che adotta questo tipo di comportamenti, sia per quanto riguarda le assenze sia per quanto riguarda i plagi. In realtà, per la professoressa Amisano non ci sono molte giustificazioni perché se un docente o un ricercatore non si rende conto che buona parte della tesi, alla quale ha dato l’imprimatur, è copiata è evidente che non ha fatto quel che gli competeva (cioè non l’ha mai letta!).
Maristella Amisano, di conseguenza, ha indotto la studentessa, certamente pressappochista, a scopiazzare a destra e a manca, con la convinzione che superato l’ostacolo, per modo di dire, del relatore, tutta la restante strada sarebbe stata in discesa.
Sono in molti a dire che è il primo caso del genere nella storia delle Università italiane. E sono in molti ad essersi complimentati con il presidente della seduta di laurea che ha avuto il coraggio di agire e scoprire platealmente la magagna. Lo avrà fatto per interrompere un “modus operandi” incancrenito e del quale ne aveva fin sopra ai capelli. 
Anche perché la professoressa Maristella Amisano non è neanche nuova ad altre tipologie di scandali. Solo tre anni fa era salita di nuovo alla ribalta delle cronache perché era stata sospesa dall’ufficio e dallo stipendio per cinque mesi.

Lo aveva deciso il consiglio di amministrazione dell’ateneo cosentino, guidato dal rettore Gino Mirocle Crisci, che aveva punito la professoressa universitaria per assenteismo.

Tutto era partito da un esposto anonimo degli studenti che lamentavano l’assenteismo della professoressa Amisano accusata di “presunte violazioni dei doveri d’ufficio connessi allo svolgimento, in maniera continuativa, degli impegni didattici”. Lamentele che, secondo il cda dell’Università, sono state riscontrate dopo l’audizione della stessa professoressa piemontese e da “documentazione, da cui emergeva il presunto assenteismo della docente e lo svolgimento delle lezioni ad opera di personale non qualificato”. In sostanza, le lezioni e gli esami di diritto penale sarebbero state tenuti da assistenti che, in realtà, non potevano svolgere quel ruolo.

Dopo l’esposto degli studenti, stavolta è toccato ai suoi colleghi docenti evidenziarne le irregolarità. Non rimane che attendere, a questo punto, i nuovi provvedimenti del rettore nei suoi confronti.