Why Not, che pacchia! Adamo “piazza” 180 parassiti a Obiettivo Lavoro e poi fa finta di litigare col centrodestra

I tempi ormai sono maturi ed è ora di ripercorrere la strada delle inchieste di Luigi De Magistris che hanno scritto la vera storia della massomafia calabrese e che ovviamente vengono viste come il fumo negli occhi dal sistema di potere che ancora comanda indisturbato e dai media di regime, che allora reagirono compatti contro il magistrato napoletano per rispondere agli ordini dei politici corrotti e massomafiosi. Stiamo ripubblicando tutti gli atti conosciuti e pubblici (molti dei quali sono stati e sono ancora “tabù” per i media di regime al soldo della massomafia e dei servizi segreti) di quella inchiesta – Why Not – neutralizzata dalla magistratura corrotta che ci dice la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità sulla massomafia che ci ammorba da trent’anni. 

A far scattare le indagini, la testimonianza di Caterina Merante, un tempo stretta collaboratrice di Antonio Saladino, il faccendiere che si pone come imprenditore di riferimento per tutta la malapolitica corrotta. La donna ricostruisce la fitta rete di attività, contatti, interessi e obiettivi dell’imprenditore, parlando di una sorta di task force capace di orientare appalti e finanziamenti pubblici, soprattutto quelli della Regione Calabria, di ottenere favori dai politici a tutti i livelli ricambiando con assunzioni dirette e indirette (in pratica, la galassia delle aziende riconducibili a Saladino avrebbe monopolizzato le assunzioni dei precari alla Regione Calabria). Pratiche che, secondo De Magistris, sarebbero state portate avanti in «simbiosi» con i governi regionali di entrambi gli schieramenti.

A.D.R. Quando inizio ad occuparmi di OBIETTIVO LAVORO, il dr. SALADINO assume 180 persone con il lavoro interinale per i lavori di sorveglianza idraulica. Le persone vengono segnalate, in gran parte, da Nicola ADAMO, con il quale il SALADINO ha un rapporto strettissimo.

Domanda: Le risulta che vi possa essere uno stretto legame, nel settore degli affari, tra Nicola ADAMO, Enza BRUNO BOSSIO e Giuseppe GALATI.

Risposta: Non l’ho mai verificato, ma è un comune nel “mondo dell’economia”, come andava dicendo, in particolare, Tonino SALADINO.

A.D.R. Un importante salto di qualità, a livello regionale, SALADINO lo effettua, nell’anno 2002, quando viene approvata la legge regionale 23/2002 riguardante la stabilizzazione dei servizi svolti in precedenza dai lavoratori interinali. Questa legge viene fortemente voluta dal dr. SALADINO, il quale, attraverso le sue amicizie all’interno della giunta regionale, ha “proposto” una legge che gli consentiva di perseguire il suo obiettivo economico, che era quello, appunto, di stabilizzare i lavoratori interinali, in quanto non era più possibile mantenere la provvisorietà e la temporaneità. Tale legge gli consentiva di mantenere le 490 persone interinali (tutte raccomandate) che lavoravano presso OBIETTIVO LAVORO. Difatti, dalle 180 persone iniziali si è passati a 490 persone, per le quali SALADINO aveva la necessità di ottenerne la stabilizzazione in modo tale anche da accrescere la sua “forza di contrattazione” con il mondo politico.

Domanda: Sa se Nicola ADAMO ha votato a favore della legge?

Risposta: La legge regionale era concordata anche con Nicola ADAMO, che all’epoca era all’opposizione. Nicola ADAMO, persona scaltra, addirittura presentò un’interrogazione regionale facendo apparire che lui fosse contrario alla legge, ma era solo una finzione, una messa in scena di apparente opposizione politica, in realtà era d’accordo e vi era la certezza che la legge sarebbe stata approvata.

Del resto, tante erano le persone segnalate dallo stesso ADAMO e, quindi, forte era il suo interesse all’approvazione della legge. E’ interessante evidenziare che il giorno prima dell’approvazione della legge regionale il dr. SALADINO costituì proprio il CONSORZIO BRUTIUM, che poi ha beneficiato proprio dell’approvazione della predetta legge. Del resto il reticolo di rapporti politico-istituzionali servivano al SALADINO proprio per ottenere leggi, provvedimenti amministrativi, autorizzazioni, delibere, insomma quanto necessario per perseguire affari ed interessi economici che, con il tempo, hanno stravolto le finalità proprie ed originarie della Compagnia delle Opere: mi vien da pensare che Don Giussani si sia “rivoltato” nella tomba in questi anni se si vede quale centro di affari ed interessi economici è divenuta la CDO. La gara viene, poi, effettivamente aggiudicata al CONSORZIO BRUTIUM. Inizialmente, SALADINO è il referente, di fatto, del CONSORZIO BRUTIUM, avendo inserito come persona di sua stretta fiducia MARRA, che ne diviene l’amministratore delegato. Successivamente, si inclinano i rapporti con il predetto MARRA il quale va a Roma presso un’altra società ed il SALADINO, a quel punto, entra, anche formalmente, nel consorzio e firma proprio lui il contratto con riguardo alla gara prima indicata. La firma, per la Regione Calabria, viene apposta da Franco MORELLI, all’epoca capo di gabinetto del Presidente della Giunta Regionale CHIARAVALLOTI.

E’ a questo punto che il dr. SALADINO mi chiese di avviare i lavori del BRUTIUM, in quanto nonostante la gara fosse stata aggiudicata il Consorzio non riusciva a partire nei lavori. Mi propone di divenire amministratore delegato del BRUTIUM, rifiuto ed accetto la nomina di direttore generale per il quale incarico non ho mai ricevuto alcuno stipendio, nonostante che abbia scoperto da poco, a seguito di una verifica effettuata dalla GdF, che esiste una delibera del consiglio di amministrazione del Brutium in tal senso. Il progetto imprenditoriale originario del SALADINO era quello che le persone dovevano essere assunte da OBIETTIVO LAVORO e TEAM SERVICE. WHY NOT, originariamente, doveva solo avere un ruolo di consulenza commerciale ed incassare, quindi, solo sotto tale veste. Successivamente, come detto, OBIETTIVO LAVORO si defila e, quindi, WHY NOT subentra come Outsourcer, con la finalità di assumere 380 persone circa. WHY NOT aveva anche il ruolo di finanziare la società SILAGUM di SALADINO per evitare che fallisse, in quanto il nome della Compagnia delle Opere, in Italia e non solo, era legato proprio alla predetta società. Il CONSORZIO BRUTIUM con l’aggiudicazione della gara doveva, comunque, ottenere un 3% e non so, per la verità, che fine abbiano fatto tali somme.

E’ a questo punto che SALADINO costituisce la NEED & PARTNERS proprio per ottenere denaro attraverso somme per consulenze commerciali. Al CONSORZIO BRUTIUM inserisce Giuseppe LILLO quale Presidente.

Prima era la Compagnia delle Opere che prestava le consulenze commerciali direttamente, ma siccome si doveva cercare di ottenere somme più ingenti e per non esporre in prima battuta la CDO si è costituita NEED, in modo da ottenere ancora più soldi, e divenire una vera e propria “cassa” per il solo SALADINO. La CDO, invece, è sempre stata sostenuta finanziariamente dalla WHY NOT.

Il sistema è questo: il dr. SALADINO faceva ottenere, attraverso la sua rete di rapporti politico-istituzionali, commesse e lavori vari a diverse società ed in cambio la NEED otteneva una somma con consulenze commerciali. Si tratta di una percentuale “dovuta” per le commesse che il SALADINO faceva ottenere. E’ proprio per questi motivi che cominciano ad incrinarsi i miei rapporti con SALADINO, in quanto io pretendevo che le consulenze commerciali fossero effettive, che vi fossero prestazioni specialistiche, che NEED poteva essere messa in grado di offrire, e non mere apparenti fatturazioni solo funzionali all’ottenimento di denaro, come si è ampiamente avuto modo di discutere con Carmelo ALOISIO, Giancarlo FRANZE’ e tutti i vertici della CDO nazionale.