118, sospesi il servizio notturno dell’ambulanza con infermiere e l’automedica. Si spera nel nuovo dg

Ci aveva già provato qualche settimana fa ma poi aveva fatto dietrofront, preoccupato dall’indignazione popolare.

Ora invece, ben sapendo che sarebbe stato comunque uno dei suoi ultimi atti, Gianfranco Filippelli (“licenziato” proprio oggi dalla Regione), adducendo l’impossibilità di procedere a coprire i turni di servizio, ha deciso che a partire dalle ore 20 del 1° gennaio l’Unità operativa d’emergenza del Pronto soccorso e del 118 perderà un servizio fondamentale. Si tratta dell’ambulanza cosiddetta “infermierizzata”, (“infanza” per gli addetti ai lavori) che presta servizio dalle 20 alle 8 e svolge una funzione insostituibile per le emergenze. 

Dal 1° gennaio non ci sarà più e c’è chi dice che già da stasera potrebbe lamentarsi l’assenza del servizio. 

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Dal 1° gennaio sarà sospeso ufficialmente anche il servizio dell’Automedica (12 ore dalle ore 8 alle ore 20 prima di dare il cambio all’ambulanza con infermiere).

Si tratta delle drammatiche ricadute dovute alla mancanza di personale che è causa della nuova normativa europea sugli orrari di lavoro e del riposo.

Il paradosso per le auto mediche è rappresentato dall’incredibile vicenda della “parata” del lancio della nuova automedica, avvenuto il 24 dicembre. Adesso il mezzo giace nel parcheggio di Serra Spiga. Si paventa la possibilità di darla in gestione a qualche cooperativa ma sono ancora voci.

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Tradotto in soldoni: si mette a repentaglio la salute della gente. Perché un servizio come il 118, che funziona con un’ambulanza medica e un’ambulanza con infermiere, oltre all’automedica, svuotata di tutto il percorso serale e notturno, diventa praticamente inutile. Ed espone a rischi infiniti.

Il direttore generale del Dipartimento Salute Riccardo Fatarella, dal canto suo, ha laconicamente comunicato ai commissari che “il ministero ha dato mandato di attuare la norma in questione, ipotizzando percorsi di riorganizzazione del lavoro attraverso cui si possono scongiurare disservizi, se non addirittura l’interruzione del pubblico servizio, soprattutto nelle regioni sottoposte a restrizioni in materia di reclutamento del personale. Per questo si invitano le Aziende in indirizzo a non assumere iniziative in merito, nelle more di indicazioni da parte di questo Dipartimento per fornire le quali si ritiene opportuno convocare a stretto giro un incontro con i sindacati e la dirigenza del comparto”.

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In sostanza, ci si espone a pesanti penali perché si viola la legge.

Non sappiamo se il nuovo dg Raffaele Mauro è al corrente di questa discutibile vicenda.

Speriamo corra ai ripari.