di Adriana De Luca
PRESIDENTE DELL’ ASSOCIAZIONE GLI ALTRI SIAMO NOI per la Gionata Nazionale delle persone con sindrome di Down
“Tu come mi vedi?”
Ti vedo bambina, ragazza, giovane, adulta, persino anziana; ti vedo piena di voglia di vivere, con i tuoi desideri, la voglia di crescere e di diventare qualcuno, col tuo desiderio di amare ed essere amata, di diventare madre, di essere amica, di essere collega di lavoro, di scegliere, di essere apprezzata, di essere te stessa coi tuoi talenti e i tuoi limiti, con le tue aspirazioni e i tuoi sogni, la tua forza e la tua voglia di combattere per esserci, esistere , partecipare.
Voglio dire a tutti che la maggior parte dei tuoi problemi provengono dallo sguardo che gli altri hanno su di te, uno sguardo che ti toglie l’identità di persona e ti offre quella del “disabile”, che fa sentire inadeguati e spesso giudicati i tuoi genitori, che prevede l’impossibilità di crescere per arrivare alla vita adulta negando persino l’evidenza, uno sguardo che ti trasforma in una incapace a cui si danno aiuti che diventano ostacoli, a cui si offrono troppo spesso interventi che non hanno molto a che fare con la vita ma piuttosto con la sopravvivenza.
In una giornata come questa proprio per il rispetto che abbiamo delle persone con sindrome di Down vogliamo mettere al bando l’ipocrisia. E’ vero sono cambiate molte cose grazie alla tenacia delle persone con sindrome di Down e dei loro genitori , al lavoro delle associazioni, all’impegno di tanti che hanno compreso che tutti hanno diritto di esistere e abitare il mondo, che il valore di un essere umano non dipende dal suo aspetto, da quello che sa fare o dal potere economico e politico che può esercitare.
Ma quanto ancora resta da fare per essere persone e non uno stereotipo negativo!
Ci sarebbe bisogno di molte cose: una formazione seria del personale sanitario, sociale, educativo, docente, di assistenza che dia reali strumenti culturali e strategie di intervento, adeguate competenze relazionali, capacità di progettazione, monitoraggio degli interventi e valutazione dei risultati, strumenti per il lavoro comune; ci sarebbe bisogno di progetti di intervento che non siano la somma di “monadi operative” ma di visioni e operazioni condivise in funzione della qualità della vita attuale e futura delle persone con disabilità intellettiva, in cui la famiglia sia protagonista sin dalla fase di elaborazione.
Ci sarebbe bisogno di una politica e di un’organizzazione dei servizi socio-sanitari per le persone con disabilità intellettiva e di sviluppo (che dai dati Istat risultano essere la maggioranza e i meno autonomi al Sud) che sappia assumersi la responsabilità di sostenere realmente le famiglie e accompagnare le persone con disabilità intellettiva alla vita adulta, attraverso nuovi ed efficaci servizi.
Ci sarebbe bisogno di poter esercitare un vero diritto allo studio costruendo competenze reali e favorendo l’ acquisizione di titoli di studio nella speranza di raggiungere almeno la percentuale della media nazionale dalla quale siamo ben lontani in Calabria, di potere partecipare realmente alla vita della comunità educando vecchie e nuove generazioni ad essere semplicemente “umani”, di avere reali opportunità di formazione professionale e inserimento lavorativo col risultato di avere persone attive, più sane e con maggiori possibilità di accedere alla vita indipendente possibile.
Ci sarebbe bisogno di servizi semiresidenziali e residenziali che non siano un ricovero per “anziani in erba”.
La nostra associazione con grandi sforzi da molti anni, e con buoni risultati sul piano qualitativo e quantitativo, tenta di realizzare tutto questo nel silenzio assordante delle istituzioni e della cosiddetta società civile. Quanto sarebbe bello poter essere meno soli ed “ignorati”, come recita un rapporto del ministero delle politiche sociali e del lavoro; quanto sarebbe più piacevole vivere in questa terra bellissima, se solo si decidesse sul serio di non essere più i “soliti furbi” ma sempre gli ultimi d’Europa.
L’augurio che facciamo a tutte le persone con sindrome di Down, e non solo a loro, è quello di non essere, più oggetto di attenzione da parte di professionisti senza scrupoli, di una società che troppo spesso nel nome della difesa dei loro diritti difende quelli di altri, ma soprattutto auguriamo a loro e alle loro famiglie di vedere realizzati i diritti sanciti dalla Convenzione ONU che non riguardano solo alcune persone con disabilità ma tutte. Noi ci saremo sempre per affermare il diritto di ciascuno ad essere se stesso, ad avere le stesse opportunità di scelta e vivere con dignità a questo mondo.
DOVE POTETE TROVARCI OGGI
– di fronte la Pro-loco a Camigliatello Silano dalle ore 10:00 alle 18:00;
– al Centro Commerciale Metropolis Rende dalle ore 10:00 alle 20:00.
– a Crotone in piazza Pitagora dalle 10:00 alle 21:00.
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