Chiediti se in questa città la legge è uguale per tutti. Una scritta e il faccione del Gattopardo, al secolo Mario Spagnuolo, sono state immortalate in una serie di piccoli manifesti A4 che hanno campeggiato per diverse ore sui muri di via Alimena, via Montesanto, via Sabotino, via Piave, via Isonzo e in numerose altre traverse di corso Mazzini. Prima dell’arrivo dei lecchini del porto delle nebbie e del palazzo del cazzaro. E’ evidente che una parte della città di Cosenza sta iniziando a capire qual è il vero problema da superare ovvero la corruzione della magistratura e più in generale di tutto ciò che ruota intorno al porto delle nebbie di via Sicilia.
Il Gattopardo, sempre più impresentabile, è sempre più preso di mira dall’inimitabile sarcasmo dei cosentini, che ormai quando lo vedono ridono sotto i baffi e lo additano, rendendogli impossibile quel delirio di onnipotenza che solo fino a qualche anno fa esercitava senza nessuna opposizione. Gli autori del manifesto, per evitare di incorrere nel famigerato reato di “stampa clandestina”, tanto caro al Gattopardo, hanno firmato l’opera con la storica sigla “Cicl. in prop.”. A futura memoria.