Feltri demolisce Mara Carfagna e soci: “State a cuccia se volete un ossicino”

di Vittorio Feltri 

Fonte: Libero

Mara Carfagna prima di essere una brava politica è una bellissima donna, il che non è da sottovalutare. E Berlusconi non ha mai sottovalutato ciò al punto che un dì dichiarò che l’avrebbe sposata volentieri. Cosa che non ha potuto realizzare essendo egli già pluriconiugato. Vabbè, transeat. La ragazza in questione è sostenuta da una forte ambizione e cerca di fare incetta di poltrone importanti. Attualmente siede su quella assai comoda e ben remunerata di vicepresidente della Camera dei deputati, non robetta.

Ma evidentemente non gli bastava. Mirava al seggio europeo, forse perché maggiormente retribuito, come ognun sa. Chi entra nella casta continentale percepisce un lussuoso compenso, non si ammazza di lavoro, gode di immensi privilegi e, se si impegna, non gli manca una certa visibilità. Mara però nel puntare a Bruxelles e a Strasburgo aveva un secondo obiettivo: demolire Tajani, numero due di Berlusconi, e prenderne il posto. Aspirazione legittima, intendiamoci, tuttavia non a portata di mano.

Per due motivi. Silvio è il candidato principale, il citato Tajani gli sta a ruota. Se ai due si aggiunge Mara va da sé che la competizione si complica. Farebbe ridere se la signora battesse in preferenze il delfino del Cavaliere, inoltre qualora questi a sua volta dovesse cedere una messe di voti alla affascinante femminuccia sarebbe per lui una catastrofe. Ecco poiché la Carfagna, avendo osato troppo, è stata scartata dal novero dei pretendenti europeisti. Chi troppo vuole nulla stringe.

Ella peraltro stringe da tempo cariche importanti. È stata ministro, si è giovata della luce di vari riflettori e ora mena il torrone a Montecitorio. Accontentati, cara amica e, come si dice a Roma, non ti allargare.

Anche perché Forza Italia è diventata una debolezza a causa di lotte intestine che hanno ridotto il partito ai minimi termini, e un’ altra bega per gli scranni rischierebbe di demolirlo. I cosiddetti forzisti di ambo i sessi si rendano conto di aver trovato in Berlusconi un generoso benefattore capace di issarli più in alto dei loro meriti, pertanto si plachino e lo ringrazino senza rompergli le scatole al punto di disgustarlo. Finché c’è lui, c’è speranza, seppur non in abbondanza. Lasciatelo in pace, state a cuccia se volete ancora rosicchiare un ossicino.