Il delegato della lista “Rende al centro”, Valerio Cavalieri, in una nota, replica alle dichiarazioni di Marcello Manna relativamente ai patti di potere tra Sandro Principe, Mimmo Talarico e i fratelli Gentile.
Eccone il testo.
“Abbiamo appreso che il sindaco Manna è molto nervoso e incomincia a dare i numeri. Ha avuto un risultato deludente, non ha preso i voti delle sue liste essendone ampliamente al di sotto, non avendo argomenti da rendersi credibile nella pubblica opinione rendese che col voto lo ha fortemente penalizzato va alla ricerca di inutili e fantasiosi pretesti. Inventa patti di potere inesistenti con uomini della nostra lista ben sapendo che quegli stessi uomini che lui oggi critica e infanga tre anni fa hanno rinunciato a ben due assessorati e alla presidenza del Consiglio perché non condividevano assolutamente il suo modus operandi. Quelle stesse persone, ma Manna ha la memoria corta, lo hanno candidato, commettendo un grave errore, anche alla carica di Presidente della Provincia. Il risultato, a causa delle deficienze di Manna, non fu lusinghiero”.
“Oggi Manna vorrebbe rifarsi una verginità che non può assolutamente avere perché la sua amministrazione comunale, a causa del suo peregrinare un po’ a destra, un po’ a sinistra con ripetuti cambi di casacca, ha portato Rende ad un declino irreversibile. La lista Rende al Centro, risultando la prima della coalizione con 1900 voti circa, ha sostenuto alla luce del sole Talarico, persona seria perbene e onesta. Questi sono i dati, Manna, e non sono contestabili. Se poi il Presidente della nostra coalizione Domenico Talarico, unico deputato a trattare, troverà dei punti di incontro sul piano politico, amministrativo e sociale con il candidato Principe, noi, lealmente, riuniremo la nostra coalizione e decideremo il da farsi. Questa è la sacrosanta verità. Ad oggi da quello che si è visto in giro, gli unici interessati alle poltrone e alla costruzione di nuovi palazzi sono quelli che sorreggono e hanno sorretto la candidatura di Manna con scarsissimi risultati”.