Lettere a Iacchite’: “Regione Calabria, Dipartimento Lavoro: atti provocatori e illegali”

ATTI PROVOCATORI E ILLEGALI ALLA REGIONE CALABRIA

Con Deliberazione n. 63 del 15 febbraio 2019 la Giunta regionale della Calabria approvava la propria nuova Struttura organizzativa dei Dipartimenti e dei Settori fissando, per i Dirigenti Generali dei Dipartimenti interessati alla modifica organizzativa il termine di gg. 15, dalla comunicazione della predetta delibera, (scadenza 12/03/2019).
I predetti DG, tenendo conto delle proposte e delle valutazioni già effettuate in sede istruttoria hanno individuato, sia pure con leggero ritardo, il personale assegnato nonché i procedimenti e le connesse risorse finanziarie affidate alla competenza di ogni singolo Settore.

A tale deliberazione il Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche sociali, tramite il proprio Dirigente Generale dell’epoca, dava regolarmente seguito a quanto deliberato, adottando e pubblicando, secondo prassi, il proprio decreto dirigenziale N. 3503 del 20/03/2019, individuando: “i Settori, gli Uffici Operativi, e gli Uffici di Prossimità”; i procedimenti, i capitoli di bilancio e l’assegnazione delle risorse umane; stabilendo, infine, che con l’entrata in vigore della modifica organizzativa approvata, tutti gli incarichi venivano revocati, ivi compresi quelli indicati nei precedenti decreti N.12804 del 25/10/2016 e n. 4604 del 05/05/2017.

Ebbene, udite udite cosa sta succedendo, ora, presso il Dipartimento Lavoro e Formazione della Cittadella regionale, in spregio alle più normali e conclamate regole amministrative di gestione e di anticorruzione, a distanza di qualche mese da quel decreto dirigenziale.
Il nuovo Dirigente Generale reggente, già dirigente ad interim del Settore Formazione professionale, già dirigente generale vicario, firmatario dell’illegittimo decreto più volte oggetto di critica relativo alle nomine dei Presidenti di commissione d’esame, e pure dirigente del Settore Lavoro che è pure componente del Comitato Unico di Garanzia e, non sappiamo quanti altri ulteriori incarichi riveste, che pure proviene dalle fila dell’ormai scomparsa area politica di Palla Palla a cui deve obbedienza; cosa s’inventa per non dare seguito a quanto fissato con il DD. N. 3503 del 20/03/2019, che ha tenuto conto delle proposte e delle valutazioni già effettuate in sede istruttoria è pertanto motivato ?

S’inventa una semplice letterina di comunicazione ad alcuni dipendenti, facenti parte naturalmente sempre di quella schiera degli amici degli amici, che garantiscono sempre la stessa gestione, ed ai dirigenti dei Settori interessati, dimenticandosi naturalmente di indirizzare tale missiva, (forse per evitare qualche grattacapo o forse per evitare di dare qualche utile spiegazione o motivazione, inesistente), anche alla, ligia, Dirigente, non tanto malleabile, del Settore N. 5 “Pari opportunità” principalmente interessata a detta comunicazione riguardante la riassegnazione di N. 7 dipendenti.

Parliamo della missiva incomprensibile, (ve ne spiegheremo appresso i motivi), di appena due righe, identificata con il Prot. N. 230602 del 19/06/2019, avente ad oggetto la riassegnazione dei sette dipendenti, dei quali momentaneamente evitiamo di fare i nomi, nella speranza di una tempestiva revoca di quanto scriteriatamente inviato.

GLI INCOMPRENSIBILI MOTIVI
Il firmatario Dirigente Generale, (si è dimenticato di essere reggente) in quanto non compreso tra coloro che fecero manifestazione d’interesse, scrive: “Nelle more della rimodulazione del decreto n. 6699 del 05.06.2019” si dispone, con decorrenza immediata l’assegnazione dei dipendenti ai Settori per come da tabella”.
Registriamo che il decreto N. 6699 sopra citato è quello di nomina dello stesso dirigente generale reggente per cui anche qui non si comprende quali “more di rimodulazione” possano indurre alla nuova assegnazione dei dipendenti, trattandosi per l’appunto della sua specifica nomina che nulla ci azzecca con i dipendenti e o con le nuove strutture.
Tale disposizione, nulla in quanto non modificativa del regolare decreto pubblicato sul BURC e sul sito istituzionale ai sensi della L.R. n. 11/2011 e d.lgs N. 33/2013, e come tale priva della dovuta trasparenza, non ha tenuto conto che ogni diversa assegnazione massiva dei dipendenti, per riorganizzazione dei servizi deve essere oggetto di confronto sindacale e di informativa alle RSU, cosa mai avvenuta e per tale motivo impugnabile, tra l’altro, per comportamento antisindacale.

Inoltre tali riassegnazioni non sono state adeguatamente motivate eludendo anche quanto previsto dall’adottato piano anticorruzione, che prevede la rotazione obbligatoria per coloro che svolgono le stesse mansioni per più di cinque anni ed i dipendenti riassegnati cobinazione si trovano tutti in queste condizioni.
Ricordiamo con l’occasione che il 30 giugno p.v. ciascun Dirigente Generale, per la Struttura di propria competenza, dovrà comunicare al Dipartimento Organizzazione e Risorse umane ed alla Responsabile regionale anticorruzione e trasparenza l’elenco del personale e dei dirigenti soggetti a rotazione secondo quanto previsto dal “Piano anticorruzione”.
Ancora una volta anche in questa occasione, si approvano e revocano le organizzazioni degli Uffici, della Giunta Regionale a seconda delle richieste degli amici degli amici.
Proprio un gran casino, dirigenti a cui viene riassegnata di nuovo una reggenza con incarico temporaneo che temporaneo non è, in quanto rinnovato per più di una volta consecutiva, quindi di durata superiore all’anno in difformità a quanto previsto dalla legislazione vigente.

Per ora ci fermiamo qui e vi diamo appuntamento, alla prossima puntata per aggiornarvi sulle malefatte regionali e per indicarvi i nominativi degli amici degli amici; vi racconteremo infine come di fatto stanno commissariando i dipartimenti con figure esterne alla pubblica amministrazione che operano al di fuori dei compiti d’istituto appartenenti ai dipendenti e funzionari regionali.

Lettera firmata