CON LA PUZZA DI DISCARICA CHE AMMORBA LE SERE ESTIVE LA POLITICA RASENTA IL RIDICOLO
Lo scorso anno, alla riapertura dell’impianto di Celico, disposta dal Dipartimento della Regione Calabria, in una riunione con l’Assessore Rizzo, i Sindaci di Rovito, Celico e Spezzano della Sila riuscirono a strappare l’impegno della Regione a sospendere i conferimenti se la problematica degli odori molesti si fosse ripresentata.
Nella stessa riunione fu garantito che la discarica di Celico non sarebbe stata utilizzata per smaltire i rifiuti del circuito pubblico regionale e che sarebbe iniziato di lì a poco un piano di monitoraggio olfattometrico.
Da qualche settimana, probabilmente a causa della riapertura al circuito pubblico della discarica di Celico, disposta dal presidente dell’ATO nonché sindaco di Rende, Marcello Manna, e dello sversamento di rifiuti non adeguatamente trattati, la puzza insopportabile è tornata ad invadere Rovito e Celico.
Il 20 giugno scorso, su richiesta del Comune di Rovito, si è tenuta una riunione con il Dipartimento Ambiente e l’Assessore all’Ambiente Rizzo.
Dal comunicato diffuso dal Comune di Rovito si afferma:
- che “la problematica è attualmente affrontata mediante l’attuazione di un piano di monitoraggio olfattometrico”. È come dire a chi ha un dente cariato che duole: “tranquillo, stiamo monitorando con delle radiografie l’evoluzione della carie”;
- il sistema “ha rilevato la presenza nell’aria di acido butirrico” e i dati sono “in parte validati” (quindi certificano l’emissione di cattivi odori) e “in parte da validare”;
- per utilizzare i dati bisogna attendere la seconda metà di luglio. Nel frattempo, chiudiamo le finestre?
- “L’incontro ha dato conferma del fatto che la problematica dei cattivi odori è ancora esistente”, però bisogna attendere il rapporto ufficiale della “Osmotech per capire come “la questione si evolverà e se ci saranno provvedimenti da parte della Regione Calabria”.
Siamo esterrefatti. Questa è una chiara dichiarazione di incapacità ad affrontare i problemi, a pretendere il rispetto di accordi e il rispetto di norme di legge.
Ricordiamo che nel rilascio dell’AIA è imposta come prescrizione: “durante la gestione della discarica devono essere adottati TUTTI quegli accorgimenti necessari per evitare la produzione e la diffusione di polveri e di odori sgradevoli”. La stessa AIA ricorda che la violazione delle prescrizioni (art 29-decies comma 9 del D.Lgs 152/2006, come modificato dal D.lgs n. 46/2014) può portare alla diffida, diffida e contestuale sospensione delle attività per un tempo determinato, revoca dell’autorizzazione e chiusura dell’installazione.
È ora che la politica si assuma le proprie responsabilità. Se “l’incontro ha dato conferma del fatto che la problematica dei cattivi odori è ancora esistente” è evidente che c’è una violazione palese delle prescrizioni dell’AIA.
La legge è dalla parte dei cittadini e afferma che in questi casi il DIPARTIMENTO AMBIENTE HA L’OBBLIGO DI INTERVENIRE. I cittadini pretendono rispetto. Basta giocare con la salute dei nostri figli.
Sospensione immediata dell’AIA, senza se e senza ma.
Rovito Pulita
Rovito, lì 22/06/2019