Cosenza, conflitto di interessi e corruzione: il cazzaro, i dirigenti, lo stadio e la… moglie di Tansi

Il conflitto di interessi è un cancro nella vita degli uomini. È quella condizione inguaribile dei furbi che accettano incarichi di alta responsabilità decisionale pur essendo dei “soggetti” con interessi personali o professionali in contrasto con l’imparzialità richiesta! I furbi accettano tali incarichi proprio perché vogliono coltivare meglio i propri interessi personali, magari con “gli amici degli amici”, la moglie, i propri affari. Ci vuole poco per capire che il conflitto d’interessi, nella pubblica amministrazione, può essere il viatico per la corruzione, anzi, la corruzione è la degenerazione di un conflitto di interessi, in quanto c’è sempre il prevalere di un interesse personale su un interesse di tutti. Ebbene, al Comune di Cosenza regna l’aspetto più becero di conflitto d’interessi.

Ex dipendenti, oggi creditori del cazzaro (con la c minuscola per distinguerlo dai due Cazzari nazionali, Salvini e Renzi…) assunti per anni come consulenti. 

Ora, ammesso e non concesso che non ci sia nulla di illegale, ma un consulente pagato per anni dai cittadini di Cosenza, se è uno dei tanti “creditori” del sindaco, siamo sicuri che non sia stato “assunto” solo e soltanto perché deve “scontare dei pagherò” al cazzaro? E siamo sicuri che il cazzaro non si trovasse – visto che poi il dissesto ha spazzato via tutto – in una situazione di evidente conflitto d’interessi con i suoi “creditori” che lavorano al Comune? Alcuni tra i numerosi ex dipendenti (poi diventati consulenti) il sindaco li ha poi “nominati” dirigenti pluri-incaricati del Comune. Ebbene, questi dirigenti, non avevano neanche tutti i requisiti di legge per ricoprire tali incarichi. 

Francesco Converso

Ma questo sarebbe il meno se si pensa che ad alcuni di questi, come per esempio l’ingegnere Francesco Converso, Capo Dipartimento e dirigente ai Lavori Pubblici e con altri incarichi, roba da 100.000 euro all’anno prima del dissesto, ha “liquidato” decine di determine alla moglie, ingegnere Maddalena “Fiorin” Fioriello, anche lei consulente de Comune ed ex dipendente di numerose società fallite del cazzaro. E ancora oggi, per aggirare il dissesto, direttore dei lavori infiniti della Open Fiber insieme alla pupilla del sindaco, la donna che viene dal Nord. 

Lo capirebbe anche un bambino che Converso ricopriva un incarico di alta responsabilità decisionale pur essendo un “soggetto” con interessi personali o professionali in contrasto con l’imparzialità richiesta! Infatti pochi sanno che il “dirigente responsabile” che “liquida” ha il “dovere di vigilare sulla stessa consulenza”. Ebbene ce lo vedete il marito Converso che vigila sulla moglie Fioriello? Un po’ come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Insomma la ditta Fioriello&Converso si è “accasata” al Comune di Cosenza grazie alla complicità del sindaco Mario Occhiuto. 

Maddalena Fiorin Fioriello

Altro che conflitto, questo è un vortice di conflitti che muove centinaia di migliaia di euro in “pseudo” consulenze! A questo punto riteniamo che la determinazione della Corte dei Conti che ha decretato il dissesto finanziario sia stata troppo timida!

Aggiungiamo che se il dirigente Francesco Converso indice una gara d’appalto per la progettazione del nuovo Stadio San Vito -Marulla, e a vincerla è un gruppo di professionisti, tra i quali c’è una intima amica della moglie Maddalena Fioriello (ingegnere Claudia Grandinetti) e addirittura la moglie (dottoressa geologo Nadia Di Magro) di uno degli ex candidati “paladini” della Giustizia alla Regione Calabria come Carlo Tansi, ormai traghettato nella “loggia” Pd, la cosa incuriosisce ancora di più! Se poi aggiungiamo che ancora oggi il “modello Cosenza” grazie al fratello furbo di Occhiuto è approdato anche alla guida della Regione a questo punto si può comprendere come questa Terra non abbia futuro. E si capisce anche perché Carlo Tansi elogia gli Occhiuto senza dignità e soprattutto senza pudore (http://www.iacchite.blog/calabria-2021-si-allarga-il-partito-trasversale-adesso-tansi-elogia-gli-occhiuto/).

Come se non fossero bastati gli anni nei quali ha fatto il capo della Protezione Civile dopo essere stato nominato direttamente e senza nessun concorso dal famigerato Palla Palla, al secolo Mario Oliverio. Altro che partito unico della torta, qui la torta – dopo averla mangiata in proprio per tre lunghi anni – se la mangia anche attraverso interposta persona, anzi… con la complicità della moglie! E poi parla di libertà e rivoluzione. Sì, la rivoluzione… della torta. Povera Calabria nostra!

Il progetto Femia-Ricciotti per lo stadio di Cosenza

È di fine gennaio un intervento del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che ha voluto fare il punto sulle prospettive di realizzazione del nuovo stadio del Cosenza Calcio, disegnato nel quadro di una “Città dello sport”. Il progetto, che ha vinto un concorso internazionale, è affidato al raggruppamento degli architetti Alfonso Femia e Rudy Ricciotti (https://www.sporteimpianti.it/notizie/punto-sul-stadio-del-cosenza/).

Il raggruppamento temporaneo, guidato da Atelier(s) Alfonso Femia/AF517 (Design Team: Simonetta Cenci, Alfonso Femia, Alessandra Quarello, Rudy Ricciotti, Marco Airoldi) e dal francese Rudy Ricciotti, insieme con un gruppo di specialisti (Egis Batiments International, PRAS Tecnica Edilizia Srl, Ing. Antonio Trimboli, Ing. Claudia Grandinetti, Prof. Arch. Giuseppe Scaglione, Arch. Michelangelo Pugliese, dott.ssa Geol. Nadia Di Magro – la moglie di Carlo Tansi, ndr –, Ing. Rodolfo Fugger) si è aggiudicato nel luglio 2019 il concorso internazionale indetto dal Comune di Cosenza per il progetto della “Città dello Sport” che comprende la riqualificazione dello Stadio comunale San Vito – Gigi Marulla e la valorizzazione e riqualificazione delle aree limitrofe.

L’estensione è di circa 60.000 mq solo per lo stadio, con una capienza di 40.000 posti, con aree VIP, sky boxes e business lounges e un museo con negozi. La riqualificazione comprende inoltre un cinema, un hotel, attività commerciali, una biblioteca, un centro medico-sportivo. Il disegno architettonico proposto, come riporta la descrizione dei progettisti, rappresenta un guscio, “una conchiglia fossile dalla morfologia morbida, organica, asimmetrica, una forma sinuosa che faccia riferimento alla femminilità di un corpo atletico scolpito, ma allo stesso tempo affondi le proprie origini nella terra, in una dimensione arcaica lontana che si ripropone oggi a connotare i nuovi spazi del vivere guardando al futuro“.

Fonte: https://www.sporteimpianti.it/notizie/punto-sul-stadio-del-cosenza/