Salvini è solo il volto più brutale del sistema: basta parteggiare per il “meno peggio”

di Stefano Catanzariti

Se mai con salvini, allora con chi? Se mai con Occhiuto, allora con chi?

Sono le domande che dovrebbero essere provocatorie, ma che in realtà nascondono una verità che da troppe persone, che dovrebbero guardare al mondo con occhio critico, non viene detta oppure nascosta di comodo.

Perché non vogliamo accettare il fatto che non è salvini o Occhiuto a vincere, ma un sistema economico e societario che ha imposto le sue regole e le ha fatte diventare di uso quotidiano e di senso comune, trasformando cose, persone e luoghi in ciò che è funzionale al sostentamento di esso.

Nelle scuole, nelle aziende, nella musica, dappertutto si ragiona come individuo in competizione con gli altri. Ed è naturale in un sistema che punta all’esclusione, concentrando sempre di più nelle mani di pochi, essere preoccupati e vedere il nemico in chi sta un gradino sotto di te, con la speranza di rimanere aggrappati all’ultimo treno per emanciparsi ed arricchirsi. Siamo ultracompetitivi fra amici, fra “compagni”, fra vicini di casa e persino fra familiari. Ognuno preso dal suo io. Io non posso, rischio il posto di lavoro, io ho famiglia, io ho una carriera davanti, io devo fare il concorso etc. etc.

Ognuno ha la propria scusa e l’io da difendere e da mettere avanti ad un Noi. Cosa possiamo pretendere in una società anestetizzata, che ha soppresso e virtualizzato le emozioni e la realtà? Siamo bombardati quotidianamente da video, immagini e suoni di ogni genere, facendo prevalere per lo più i sentimenti di angoscia, disorientamento e paura.

Se le comunità vengono distrutte, a prevalere è l’individuo, e con i mezzi che ci hanno messo in mano ognuno ha il suo palcoscenico. Tutto e tutti possono dire la propria, tutto e tutti possono essere messi in discussione. Chi è più bravo ad arrivare alle masse, chi è più bravo a saper stare nel gioco dello spettacolo, chi è più bravo a dare un’immagine migliore di se e di quello che fa (anche mentendo ed usando sotterfugi), vince la battaglia.
La nostra sfida dovrebbe essere quella di sovvertire il senso comune, promuovendo modelli alternativi, rivendicando una dignità ormai persa da troppo tempo. Ed invece anche la protesta viene sfogata e sgonfiata nel virtuale, lasciando nelle loro mani (più ricche ed organizzate) il pallino del gioco ed i ruoli di comando.

La gente chiede un cambio di passo, persone pulite, generose e coerenti nel mondo della politica, continuando a vedere nel sistema rappresentativo una possibilità ed un opportunità di cambiamento  Non possiamo stupirci e lamentarci dei risultati elettorali, se le alternative sono rappresentate da gente che ha saccheggiato i nostri luoghi, che è complice e fiera sostenitrice di modelli sbagliati. Non si può pretendere un cambiamento da parte di chi non è in grado di fare un passo indietro e riconoscere i propri errori, ma anzi continua ad incalzare con boria sentendosi superiori a tutti, dando degli ignoranti alla popolazione e difendendo a spada tratta gli interessi delle élite.

Salvini è solo il volto più brutale di questo sistema. Un personaggio che ha compreso e messo in pratica alla perfezione il dividi et impera. La versione senza filtri di un sistema malato, perfettamente in linea e continuità con i vari Renzi, Monti, Minniti, Maroni, Lupi etc.
Cosenza in piccolo ha dimostrato che la politica non ha divisioni e non litiga, come nel caso della metropolitana sul viale. Quando si tratta di mettere mani sui soldi ci si fonde in un unico partito, quello del mattone e quello della pagnotta. Salvini non è il primo, né l’ultimo, ma l’ennesimo che dopo aver ripudiato i 5 stelle ha fatto accordi con loro, e che magari troverà sostegno e accordo anche con l’odiato Matteo che ora vuole una Italia Viva dopo averla ammazzata con le sue politiche. Bisogna capire che non è più il momento di parteggiare per il meno peggio, ma rompere finalmente l’ingranaggio che ci vuole spettatori passivi ed aggressivi.

Il 24 #STUTAMUSALVINI ma con la prospettiva di stutare e staccare la spina a qualsiasi altro venditore di fumo, locale, regionale e nazionale. È arrivato il momento di dare forza e sostegno a tutte quelle realtà che stanno provando ad opporsi e a costruire alternative reali. I comitati, gli spazi occupati, gli ambulatori, la radio, i doposcuola, le associazioni, le realtà sportive, i disoccupati, i lavoratori, i commercianti e tutti gli sfruttati di questa città, devono avere la forza di fare gruppo e potenziarsi per dare gambe ad una comunità che andrà a rivendicare i propri diritti con tutti e tutte. Rivendicare una città democratica ed inclusiva,un lavoro giusto e degno, una giustizia reale, una città a misura d’uomo che non lasci nessuno indietro. Una città che si opponga al numero chiuso delle esenzioni sanitarie, alle migrazioni sanitarie, al debito pubblico sulla sanità e che dichiari guerra ai privati della sanità che lucrano sulla nostra pelle con il consenso politico. Una città di cultura e non di spettacolo. Una città dove tutti possano avere accesso ai servizi e vengano soddisfatti i propri bisogni senza compromessi e ricatti. Una città sicura, che non crolli e non metta a rischio l’incolumità dei propri cittadini. Una città che ripudi massoneria e malavita, che tolga braccia e manodopera alla malavita in giacca e cravatta. Una città dove la stampa sia libera e pungente, e non asservita al potere. Una città dove ci sia condivisione e non competizione.

#STUTAMUSALVINI
#STUTAMUTUTTI
#OPPOSIZIONESOCIALE