Gli stipendi d’oro di Calabria Verde: un esercito di papponi protetti dai politici

Ormai siamo ai titoli di coda del film noir di Calabria Verde.

Fino ad oggi si è creduto che raccontare le “porcherie “di Calabria Verde con ironia fosse il modo migliore per tutelare le innumerevoli persone perbene che ci lavorano con passione e molte volte con abnegazione esemplare.

Si è cercato di non coinvolgere la “base” perché considerata da tutti la parte debole e facilmente vulnerabile (anche perché non bisognava cadere nell’errore che tutto è sbagliato perché altrimenti niente è sbagliato).

Però ora vogliamo fare con presunzione una piccola premessa, anzi una lezione ad alcuni ignoranti che lavorano in Calabria Verde.

Cosa vuol dire essere complice.

“Còmplice s. m. e f. e agg. – Chi prende parte, attiva o secondaria, con altri nell’esecuzione di un’azione criminosa o moralmente riprovevole“.

Quindi, con riferimento alle fattispecie di concorso necessario, un ruolo peculiare viene svolto da tutte le ipotesi di associazione per delinquere, laddove lo stesso fatto di partecipare stabilmente all’associazione, a prescindere dalla realizzazione di alcuno dei reati scopo dell’associazione, configura un fatto di reato del quale sono tenuti a rispondere tutti i partecipanti.

Perciò per il rispetto di quelle professionalità oneste ed operose presenti a Calabria Verde,  diciamo basta, che questo scempio finisca e lo diciamo forte e senza ironia alcuna.

Perché ricevere continue e continue e-mail e segnalazioni dai dipendenti di questa Azienda, che è formata da più di 6.000 dipendenti, che vedono calpestata la propria dignità sia personale che lavorativa e che si rivolgono ad un giornale per poter avere un po’ di giustizia sembra veramente paradossale.

D'Acri e Oliverio
D’Acri e Oliverio

Sì, perché la politica sa tutto. Oliverio e la sua cricca sanno e sapevano tutto e stanno fermi per non urtare la suscettibilità di qualcuno, sperando sempre che sia la magistratura ad intervenire per togliergli le castagne dal fuoco.

Ma purtroppo anche altre istituzioni sono consapevoli dei problemi di Calabria Verde. Infatti i sindacati, nonostante siano a conoscenza della situazione, si siedono lo stesso nel Comitato d’Indirizzo con i loro delegati regionali a fregarsi il gettone di presenza e non fanno nulla.

Perciò ora diciamo le cose come stanno davvero.

In Calabria Verde c’è una vera è propria associazione di persone che rubano denaro pubblico.

E ci sono dirigenti che firmano atti (quando non fanno altre porcate), funzionari che preparano documenti, direttori dei lavori che attestano presenze ed operai che non fanno niente o fanno attività che non gli competono.

Stiamo parlando delle guardie giurate e non solo (sono sempre operai che hanno preso questa qualifica nel catanzarese grazie a Tallini e ad Adamo/Guccione nel cosentino) di Calabria Verde (l’Esercito di Furgiuele ) che fanno capo alla direzione generale.

Ci sono due altissime professionalità a capo di questo” servizio” fondamentale per l’Azienda (in origine dovevano controllare il demanio regionale per evitare furti e tagli abusivi).

Uno è il famoso 007 VecchioBond (il bonificatore pirla delle microspie) che pur non avendo i titoli, vista la sua qualifica di B3, svolge le funzioni di responsabile. Ora vi raccontiamo perché è complice.

Antonino Vecchio
Antonino Vecchio

E’ complice perché per mantenere il suo status (macchina con autista, missioni, scheda carburante) preferisce omettere di denunciare un taglio abusivo ad Acri (è stato anche ascoltato) e su ordine di Furgiuele ritira su tutto il territorio cosentino le guardie e permette così la devastazione della bellissima Sila.

L’altro è il “piccolo” dottore (non ingegnere) Roberto De Vito, amico di vecchia data, succube e quindi anche complice, di O’ Principale, che per conservare la posizione organizzativa (illegittima per mancanza di qualsivoglia titolo,  percepisce circa 500 euro al mese in più) ratifica ogni atto.

Poi ci sono i dirigenti Allevato, Furgiuele, Errigo e Arlia, che firmano atti che vedremo in seguito come portano a loro e ai loro complici dei vantaggi.

E poi ci sono gli operai.

Tutti giustificavano queste povere vittime dei dirigenti orchi che venivano mandati qua e là a ristrutturare ville ed altro.

Ma quali vittime sono complici!!

E poi ci sono i cosiddetti operai guardiani, un esercito di COMPLICI pronti a qualsivoglia favore pur di percepire uno stipendio mediamente superiore ai 2.200 euro netti!!

grafico

 

cv3I vari Gallelli Pancrazio, usciere della direzione generale (colui che acquistava i sigari a ‘O Principale per la modica cifra netta di 2.970 euro), il mitico Gattolo (ex aiuto elettricista) che per 2.600 euro netti non si capisce che mansione svolga nei divani della portineria (ah sì, modella la forma della poltrona), l’informatico Petrolo, ex capo operaio, altro tuttofare della dirigente Arlia, che siede comodamente ad una scrivania e fuma sigari in continuazione (alias Connaisseur de Cigares).

Il famoso Paolo Puleo che monta parabole e cancelli (a Paola ufficialmente ma ufficiosamente a Villa Furgiuele) e che fa l’elettricista, prende solo euro 2.500 netti al mese, lo showman  Giglio, altro miracolato con l’auto aziendale che scarrozza in lungo e in largo in città ai comandi dell’Arlia e del buon San Giuseppe Campanaro, facendo commissioni varie e tutti gli altri che vagano in Ufficio.

Eccoli qua questi signori in barba a tutti i disoccupati calabresi.

Tutti super pagati! Lavoratori di portineria, pronti a far tutto per i loro solidali, in cambio di almeno 2.000 euro netti al mese (quando va male e senza contare gli assegni familiari ed altri benefit vari).

Tali compensi non sono percepiti nemmeno dagli uscieri della Casa Bianca.

I MANUTENTORI DELLE VILLE DEI DIRIGENTI

Ma chiaramente in Calabria Verde non finiscono di stupirci perché ci sono poi quelli del progetto manutenzione immobili.

Sì, è vero, effettuano la manutenzione della sede centrale, ma purtroppo anche delle sedi periferiche, quelle cioè di Amantea (villa Furgiuele), di Paola (feudo Arlia) e delle case al mare dei vari Allevato, Mellace e Ferragina.

Sono proprio bravi manutentori, tutti alle dirette dipendenze del muscolosissimo  Emanuele Ciciarello.

ELENCO MANUTENTORI

cv0

Leggiamo nel listino paga il piastrellista/parchettista e fotogenico  Pupo Mario che guadagna 3.000 euro netti al mese insieme al collega, il falegname Scalise, recordman con una busta netta di quasi 4.000 euro.

C’è anche il divo Ammirato (amico complice anche del vecchio dirigente Fagà, quello dei viaggi  a Dubai) che, da anni, non fa nulla, non sa far nulla ma è amico dei 4 politicanti catanzaresi.

STIAMO COMUNQUE PARLANDO, E’ BENE PRECISARE, DEI MANUTENTORI DELLA PROVINCIA DI CATANZARO, PERCHE’ SICURAMENTE TROVEREMO ALTRI GENI ANCHE NELLE ALTRE PROVINCE (Cosenza e Crotone )!

CAPI OPERAI ED OPERAI SEMPLICI

Ma siccome la curiosità non è solo femmina, abbiamo iniziato a controllare anche i compensi di alcuni capi operai e di qualche operaio semplice.

Visto che sappiamo usare il filtro di Excel lo abbiamo impostato sopra i 2.700 euro netti perché altrimenti ci volevano pagine e pagine di word per elencarli tutti.

Sono centinaia questi grandi operai laboriosi e complici.

Per semplificare, citiamo solo quelli che percepiscono più di 2.700 euro netti al mese.

Minchia Signor Tenente… della Guardia di Finanza!

cv1Una piccola parentesi giusto per riprendere fiato e fare una precisazione dovuta.

Caro Presidente Oliverio, lei sicuramente sa che, come affermato da ‘O Principale, Calabria Verde risponde solo alla Presidenza (e lei non ha mai smentito) e perciò al dipartimento che lei guida. Pertanto, sarà sicuramente a conoscenza di questi pagamenti perché sostanzialmente li autorizza lei in qualità di assessore e perciò è complice per mancata vigilanza (la legge non ammette ignoranza).

Nonostante l’arresto di Furgiuele e di altri dirigenti, non si è dimesso… 

Speriamo che lo staff di giornalisti eccelsi e meritevoli che lecca culi ogni giorno, produca qualche comunicato stampa che chiarisca la vicenda, ma per l’amor del cielo non lo faccia firmare dai Romeo, Guccione, D’Acri, Greco, Mirabelli, D’Agostino, Battaglia, Ciconte, Gentile, Neri e Scalzo, senza nominare Adamo e consorte, perché mi creda, per il suo bene, non è il caso che parlino di Calabria Verde.

Una preghiera, infine: organizzi un corso di formazione per giardinieri perché con questi stipendi ci partecipiamo tutti. Del resto, è stato proprio lei a dichiarare che “in Calabria Verde fanno solo giardinaggio”…

Ritornando a noi, purtroppo in questo marasma ci sono anche dipendenti impiegati che fanno finta di non vedere e sentire per non essere poi tacciati di spionaggio e perdere anche loro i vantaggi acquisiti.

Parliamo dei cosiddetti OTI Ufficio, cioè ex operai, ora impiegati, che per mantenersi sui livelli dei colleghi operai, arrotondano in qualsiasi modo. Basta interrogare qualsiasi mese dell’albo pretorio e si trovano decine e decine di  determine di straordinario sempre agli stessi personaggi.

Ci viene da chiedere, ma 40-50 ore di straordinario al mese, significa lavorare ogni giorno tantissimo. Ma nelle ore di lavoro ordinario questi che fanno? Ma il dirigente che li autorizza  se l’è mai domandato?

Però, tra questi, ci sono anche i pendolari di Calabria Verde.

I mitici dipendenti cosentini che vanno su e giù per la Calabria insieme a qualche reggino  e che si beccano forfettariamente altre 500 euro ed arrivano ai miseri 2.300/2.500 euro mensili.

Gli scienziati del distretto n.7 di Taverna responsabili Cassa Integrazione, amici della solita Arlia e del moralizzatore Tallini, ai quali è stato affidato il compito della trasmissione della cassa integrazione, hanno come unico compito quello di inviare una e-mail, dico una e-mail mensile, e perciò vengono premiati con altre 500 euro in busta.

cv2Senza contare gli autisti di alcuni dirigenti con 100 ore di straordinario mensili, che significa circa 1.000 euro in più in tasca.

Ricordiamo anche quei bravi direttori dei lavori che arrotondano (fuori busta) con 100 euro al mese (quelli più onesti con provole e capicolli) ad operaio per certificare la loro presenza, chiaramente non veritiera, anche questo è reato ma sarà un’altra storia.