Cosenza, riprende la caccia al tesoro? (di Battista Sangineto)

COSENZA, RIPRENDE LA CACCIA AL TESORO?

di Battista Sangineto

Non appena cambia il ministro dei Beni culturali, vecchio o nuovo che sia, il sindaco di Cosenza riprende il tormentone della caccia al tesoro di Alarico.
Di finanziamenti, per la verità, ne esiste solo uno, quello dei 90 milioni per il centro storico. Non c’è alcun finanziamento e non esiste neanche alcun progetto riguardo alla caccia al tesoro.

Il cosiddetto progetto della “ricerca del tesoro” era stato già bocciato due volte dallo stesso ministero, nell’ultima occasione l’allora Direttore generale, Caterina Bon Valsassina, aveva scritto una lettera durissima nella quale si intimava l’immediato fermo di qualsiasi tipo di scavo o di ricerca, invitando l’allora soprintendente Pagano a dedicarsi a ben altre attività come quella, per esempio, della realizzazione di “una relazione sulla situazione dei beni architettonici, storico- artistici e paesaggistici del territorio di competenza”.
Anche nel caso del Museo del Nulla-Alarico, il Mibact aveva inviato una lettera nella quale imponeva, prima di qualsivoglia edificazione sulle macerie dell’ex Jolly, una approvazione da parte sia della Soprintendenza di Cosenza sia della Direzione generale del Mibact. In particolare la Direzione generale non era d’accordo né sul contenente, quell’orrido manufatto dorato, né sul contenuto, cioè il nulla, perché non abbiamo il più piccolo reperto archeologico relativo ad Alarico o ai Goti.

Credo che sia meglio che il sindaco Occhiuto, ora autocandidatosi a presidente della Regione, concentri le sue energie sul Centro storico che cade a pezzi. Ma forse è meglio di no, forse è meglio che non lo faccia perché, conoscendo le sue opere, c’è il pericolo che gli scappi la ruspa e demolisca altri palazzi antichi, come ha già fatto lungo Corso Telesio poco tempo fa.