Calabria 2020, ecco il nuovo che avanza firmato Lega

Come prima battuta verrebbe da dire: la montagna leghista ha partorito la Santelli. Già, perché la candidatura della Santelli alla presidenza della Regione Calabria da parte del centrodestra, suona, diciamolo, proprio come una barzelletta. Dopo lunghe e interminabili settimane, dove Salvini, insieme al tamarro delle montagne bergamasche, non ha fatto altro che ripetere agli alleati di Forza Italia, e ai calabresi che hanno deciso di votarlo, quali dovevano essere le qualità del candidato alla regione Calabria – sintetizzabili in poche parole: “un volto nuovo dal profilo politico immacolato” – al momento della scelta e della determinazione politica, sotto il fuoco amico di Berlusconi, non c’ha pensato su due volte a fare il contrario di quanto promesso ai calabresi, accettando un personaggio da prima repubblica come la Santelli da 30 anni in politica. La Santelli è famosa in Calabria, non certo per la sua attività politica che risulta inesistente, ma per la sua nota passione a frequentare “salotti” di un certo peso, dove si incontra solo “bella gente”. La sola attività politica che le interessa è quella di tutelare i propri privilegi e aiutare i tanti amici lobbisti che da decenni frequenta nei salotti di cui sopra. In vita sua non ha fatto altro, sfidiamo chiunque a dire il contrario.

È evidente che Berlusconi ha usato parole, o meglio ha fatto un’offerta a Salvini che non poteva rifiutare. E di fronte alla scelta tra gli amici degli amici e i calabresi, Salvini non ha avuto dubbi: gli amici degli amici. Tanto è sicuro che i calabresi lo voteranno lo stesso, perché per i leghisti del nord i calabresi sono come i ciucci: camminano con i paraocchi, e sono disposti a votare anche la Santelli nonostante risulti responsabile quanto Occhiuto del dissesto del Comune di Cosenza, in qualità di vicesindaco. Basta solo che lo dica il capitano.

Del resto a guardare l’armata che si è imbarcata sulla nave della Lega una scelta a favore degli amici degli amici era più che scontata: per Salvini non conta il parere dei leghisti calabresi che devono solo limitarsi ad ubbidire agli ordini. Non devono pensare, non devono parlare, devono solo mettere una croce sul nome che gli viene indicato. Anche se questo nome, come quello della Santelli, è inviso alla maggior parte del popolo leghista calabrese. Gli ordini del capitano non si discutono. È questo il modello di partito e l’idea di “cambiamento” che Salvini intende portare in Calabria. Una vera e propria presa per il culo dei calabresi.

Ma vediamo qual è il nuovo che avanza oltre alla Santelli, spacciato come tale da Salvini, e inseriti nelle lista della Lega in Calabria dal tamarro bergamasco. I fratelli Cinghiale: Pino e Tonino Gentile, in politica da 40 anni. Tonino, come compà Pinuzzu, è tra i maggiori responsabili del disastro della sanità in Calabria. Hanno sulle spalle 40 anni di intrallazzi e sono riusciti sempre a farla franca. Di peggio in Calabria non c’è.

Pietro Molinaro, ex presidente Coldiretti che da presidente della Cozac diceva di produrre salumi calabresi salvo poi comprare carne olandese truffando così gli ignari acquirenti. Non solo. Molinaro ha ricevuto un finanziamento europeo di un milione di euro senza produrre niente, tant’è che all’oggi la Regione Calabria ha chiesto al Molinaro la restituzione della somma. Inoltre Molinaro, negli ultimi 20 anni, è stato sempre al fianco dell’assessore all’Agricoltura di turno di qualsiasi colore politico. Un amico di tutti, che sa sdebitarsi con gli amici degli amici, solo se gli fai prendere un bel finanziamento.

Leo Battaglia, un nome una scritta. Impossibile indicare tutti i partiti che ha frequentato. È stato uno dei primi sostenitori di Franco Morelli, fino ad arrivare all’amicizia con Alemanno, attraverso il quale ottenne in locazione, a prezzi stracciati, magazzini di proprietà del Comune di Roma.

Luigi Novello: di professione fisioterapista, fino a due mesi fa era con i Popolari di Delly Fabiano, poi, 20 giorni fa ha firmato la sua candidatura con l’Udc, il partito di Cesa, ma preso dal dubbio di non farcela con l’Udc si è qualche settimana fa iscritto alla Lega. Un campione di coerenza.

Questi solo alcuni dei nomi “altisonanti” che compongono le liste della Lega. E se questo è il nuovo promesso da Salvini e dal tamarro bergamasco, provate ad immaginate cosa vi aspetta.

Mi raccomando votateli e votate la Santelli. E poi, quando avranno di nuovo posato il loro culo sulle poltrone, riprendete a lamentarvi che in Calabria non funziona niente. Proprio come dice Salvini.