Il processo relativo all’inchiesta denominata Passepartout, coordinata dalla Procura di Catanzaro, nel quale sono coinvolti Mario Oliverio, Nicola Adamo, Enza Bruno Bossio e Mario Occhiuto, resterà nel capoluogo di regione. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare, Alfredo Ferraro, dopo la richiesta del 13 dicembre scorso, che chiedeva il trasferimento del procedimento al Tribunale di Cosenza, poiché i reati contestati, se commessi, lo sarebbero stati relativamente ad appalti nella città bruzia e Rende, e la competenza non spetterebbe, dunque, secondo i legali difensori, al Tribunale di Catanzaro.
Questa mattina il Gup ha formalizzato il rito abbreviato per Tito Bertinulli, 63 anni, Giovanni Forciniti, 55 anni, Pasquale Gidaro di 52 anni, Eugenia Montilla, di 56 anni, e Fortunato Varone di 42anni. Rigettata l’istanza di inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche.
L’inchiesta riguarda presunti illeciti negli appalti per la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza e della metro leggera per collegare il capoluogo bruzio e Rende. Il gup, Carlo Saverio Ferraro, ha rigettate tutte le eccezioni preliminari che erano state avanzate dai difensori, secondo i quali il dibattimento si sarebbe dovuto celebrare, per competenza territoriale, davanti al Tribunale di Cosenza in considerazione del fatto che gli illeciti contestati sarebbero stati commessi nella città bruzia.
É stata rigettata inoltre l’eccezione sull’inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche. I difensori di Oliverio, Occhiuto ed Adamo, intanto, hanno reso noto che non richiederanno per i loro assistiti riti alternativi e che, in caso di rinvio a giudizio, andranno a dibattimento. Al momento si è costituita nel processo solo una parte civile e, allo stato, non se ne profilano altre, Regione Calabria compresa. Il prosieguo dell’udienza preliminare é stato fissato per il prossimo 30 marzo.
L’elenco completo degli indagati. Mario Oliverio, Giuseppe Lo Feudo, Luigi Incarnato, Nicola Adamo, Mario Occhiuto, Luca Morrone, Giuseppe Trifirò, Rocco Borgia, Pietro Ventura, Luigi Zinno, Pasquale Gidaro, Arturo Veltri, Giovanni Forciniti, Armando Latini, Santo Marazzita, Tito Berti Nulli, Antonio Capristo, Giulio Marchi, Eugenia Montilla, Fortunato Varone. I reati contestati sono corruzione, frode nelle pubbliche forniture., turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite, abuso d’ufficio.