Coronavirus, 3° giorno: oltre cento i casi totali. Milano chiude le scuole

Divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree del “focolaio” del virus, presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni. Stop alle gite scolastiche in Italia e all’estero, sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche – comprese le partite di serie A -, quarantena con “sorveglianza attiva” per tutti coloro che sono stati in contatto con casi confermati del virus. E ancora, chiusura di scuolenegozi e musei, stop a concorsiattività lavorative private e degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali, limitazione per la circolazione di merci e persone.

Comincia così il terzo giorno dell’emergenza coronavirus con il totale dei contagi che continua ad aumentare e supera i 100: in particolare 89 in Lombardia, 17 in Veneto2 in Emilia Romagna e uno in Piemonte. A questi vanno aggiunti i due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani da settimane. Un numero destinato a crescere: l’ultimo caso è stato riscontrato oggi all’ospedale di Sondrio: è un 17enne residente in Valtellina che studia all’istituto agrario di Codogno. Quello che ancora non torna riguarda l’identificazione del “paziente zero:” continua infatti la mappatura del contagio. Di certo il focolaio di Codogno non è partito dal manager rientrato dalla Cina il 21 gennaio che poi è andato a cena con il 38enne di Codogno, il primo contagiato in Lombardia. Non può essere lui ad aver portato in Italia il virus perché non lo ha mai avuto: “Dai test effettuati – ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri – è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi“.

Sala: “Proposto a Regione chiusura delle scuole per una settimana” – “Non immagino una Milano blindata”, ha detto il sindaco Giuseppe Sala nel corso di una conferenza stampa in prefettura a Milano, ma comunque “anche a livello prudenziale penso che le scuole vadano chiuse a Milano e proporrò al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, di allargare l’intervento a livello di Città metropolitana. È un intervento prudenziale – ha sottolineato Sala -. Ad oggi vediamo di farlo per una settimana e ritengo che sarà sufficiente. Quella del coronavirus “sembra un’epidemia non particolarmente letale, ma che si diffonde con notevole facilità”, ha concluso Sala.