Il senatore di Forza Italia Marco Siclari, per il quale la Dda di Reggio ha chiesto l’arresto e quindi l’autorizzazione a procedere al Senato, non si dà pace e dopo la gogna mediatica di ieri, che l’ha proiettato su tutti i media italiani, adesso si difende. Pochi minuti fa sul suo profilo FB ha scritto un lungo post nel quale spiega le sue ragioni e, dopo averci ricordato che vive a Roma da quando era un ragazzo, che è stato consigliere comunale nella Capitale ed è tornato solo qualche anno fa in Calabria, entra nel merito e chiama direttamente in causa, anche se non ne fa il nome, il collega parlamentare del centrodestra che avrebbe preso più voti di lui alla Camera nel collegio di Reggio Calabria nei comuni “incriminati” di Sant’Eufemia d’Aspromonte e di Sinopoli. Si tratta di Francesco Talarico, tra l’altro neanche eletto perché in quel collegio è passata la grillina Federica Dieni…
Ma ecco quanto scrive Siclari.
“… Nella mia segreteria ho incontrato nei 28 giorni di campagna elettorale centinaia e centinaia di cittadini così come fanno tutti i candidati nel periodo elettorale e non posso ricordare di aver incontrato quel signore accompagnato dal Presidente per una normale presentazione (non può essere per ragioni diverse). Infatti non vi è ne prova ne intercettazione della conversazione avvenuta ne del contenuto. Secondo l’accusa il signore aveva il telefono fuori uso per giorni…
– IL TOTALE DEI CONSENSI DATI AL CENTRODESTRA SONO 86.440 VOTI COMPLESSIVI IN TUTTO IL COLLEGIO. I voti, invece, che avrebbe dovuto portare al CENTRODESTRA il signore, secondo le indagini, riguardano i comuni di:
Sinopoli 435 pari a 63,41% dei votanti di quel comune
Sant’Eufemia 782 pari a 46,11% dei votanti di quel comune
In quegli stessi comuni, PERÓ prendo #MENO voti del candidato del centrodestra alla Camera dei Deputati, che ottiene a Sinopoli il 65.15% (!) e a Sant’Eufemia il 48.08%. (!). Quindi non capisco nemmeno l’eventuale vantaggio che avrebbe vantato o potuto vantare quel signore alla lista del Centrodestra al Senato. In tutti i comuni della provincia le percentuali della Camera si assomigliano a quelle del Senato. Quindi i cittadini hanno votato secondo volontà. Vorrei chiarire inoltre che NON ESISTE LA PREFERENZA!

Nessuno ha scritto Siclari nella scheda ma hanno votato o centrodestra, o centrosinistra o M5S. Per essere più chiari, bastava votare qualunque partito di destra (4 partiti) per votare automaticamente Siclari in quanto candidato #unico della coalizione.
Mi viene spontaneo chiedersi: “come è possibile che un clan tra i più potenti al mondo avrebbe spostato dei voti (stiamo parlando di una probabile contestazione di pochi centinaia che non sembrano però esserci perché al Senato ci sono stati addirittura MENO voti rispetto alla Camera in percentuale) per avere al “servizio”, nella peggiore delle ipotesi, un medico professionista e Senatore della Repubblica che non ha MAI MAI MAI avuto ombre di questo tipo nella vita, che vive fuori dalla Calabria da 22 anni, per poi eventualmente chiedere in 24 mesi (ventiquattro LUNGHI mesi) il trasferimento di una persona (incensurata) da un ufficio postale all’altro?
Un clan potentissimo in 24 mesi avrebbe invece potuto chiedere l’interessamento del Senatore verso appalti, banche o nomine importanti, società ecc e non un trasferimento di una ragazza di 27 anni da un ufficio postale all’altro (rispetto a cui, oltretutto non c’è traccia o prova o intercettazione alcuna di un mio interessamento) e che un clan potentissimo avrebbe potuto fare sicuramente da solo…”.