Lettere a Iacchite’: “Coronavirus, rientri dal Nord e (molto presunti) controlli militari”

Salve,

mi chiamo Vincenzo Agostino. Vivo a Settimo di Montalto ma ho la famiglia residente in Puglia e precisamente a Taranto. Sono un vostro lettore e vorrei sfruttare la Vostra tendenza a dare voce alla gente comune.

Ieri sera abbiamo preso atto che ahimè anche a Taranto è arrivato il primo caso positivo di Coronavirus. Nulla da dire se non che l'”untore” (e direi che si tratta di un termine azzeccato) è un uomo di 33 anni che, da quanto si legge, è scappato da quel di Codogno nella giornata di domenica 23 febbraio proprio quando tutti i media vantavano e decantavano la demilitazione militare delle zone rosse.

Mi chiedo: com’è possibile che una persona esca da una zona delimitata militarmente? In che Stato viviamo? Chi fa rispettare le leggi? Chi ci garantisce sicurezza se una persona ritengo normale riesce ad eludere un controllo militare e decide di rientrare a casa causando dei seri rischi in primis ai propri familiari e in secundis alla comunità tutta?

Caro Vincenzo, ci siamo già occupati proprio qualche giorno fa (http://www.iacchite.blog/coronavirus-cosenza-e-provincia-ondata-di-rientri-di-studenti-e-lavoratori-provenienti-dalle-zone-colpite/) di queste vicende legandole all’incredibile ondata di rientri – denunciata da decine e decine di persone – di studenti e lavoratori provenienti dalle zone colpite dal virus a Cosenza e provincia. La verità è che, purtroppo, non ci sono controlli militari ma soltanto fumo negli occhi. Il nostro Paese è una barzelletta, lo stato – se così si può chiamare – è infestato di soggetti che tutto possono fare tranne che dirigere la nazione, la corruzione dilaga e la giustizia è un optional. La situazione tragicomica che viviamo con il virus è solo il desolante specchio di una nazione allo sbando. A futura memoria.