Caro presidente Guarascio,
gli investimenti non si fanno come li fa lei che, per la maggior parte di noi tifosi, non sa fare l’imprenditore di calcio! Dopo nove anni della sua gestione, nonostante gli ottimi risultati sportivi ottenuti, probabilmente oltre quelli che sono i suoi meriti, lei non ha ancora capito e recepito quali sono i tempi e modalità di questo mondo.
A dimostrazione di quanto sosteniamo ci sono vari aspetti da analizzare; il primo è l’inconsistenza del settore giovanile che, in nove anni, non è riuscito mai a valorizzare nessun giovane da poter lanciare in prima squadra come succedeva in passato prima del 2003.
Seconda cosa: più volte, giocatori di proprietà che avrebbero potuto formare l’ossatura di un Cosenza più forte o che avrebbero potuto rappresentare un valore aggiunto da poter sfruttare a suo vantaggio come pedine di scambio o come risorsa economica da reinvestire, sono stati lasciati andar via a parametro zero (La Mantia su tutti).
Terza cosa: non è stata mai instaurata alcuna partnership con società professionistiche e dilettantistiche regionali attraverso cui poter scambiare, valorizzare e far crescere giovani nelle squadre militanti nelle categorie inferiori oppure ottenere in prestito giovani promettenti dalle squadre militanti nelle categorie superiori (ad esempio il Crotone quando militava in serie A).
Quarta cosa: non è andato mai alla ricerca di validi talent scout da mandare in giro per l’Italia alla ricerca di giovani talenti, tra squadre giovanili e squadre di categoria inferiore o pari categoria, da poter mettere sotto contratto prima che lo facesse qualcun altro (si è provato a farlo timidamente solo quest’anno con Moreo, giocatore di D, che, tra le altre cose, in prestito a Monopoli, non gioca neanche!).
Quinta cosa: quando le si è presentata la fortuna come quella di aver conosciuto ed ingaggiato un Signor ds come Mauro Meluso, per di più anche “tifoso” perché di Cosenza, lo ha lasciato scappare in virtù di accordo verbale da lui non mantenuto (perché gli accordi, presidente, si fanno per tempo e facendo firmare contratti sulla base di progetti di medio-lungo periodo) e, inoltre, gli ha permesso di soffiarci un paio di giocatori di una certo valore in quanto, come al solito, in scadenza di contratto!
Sesta cosa: la squadra della stagione successiva, caro presidente, la si incomincia a “pensare” ad obiettivo della stagione in corso raggiunto e non all’inizio del calciomercato per poi concludere gli accordi qualche ora prima della chiusura dello stesso, a ritiro pre-campionato concluso!
Infine, non si può sempre allestire una squadra prevalentemente sulla base di prestiti annuali e rinnovi dell’ultimo minuto, perché questo significa dover, ogni anno, ricominciare da capo e non aver mai una base di calciatori su cui far affidamento. Inoltre, a far da contorno a questo modus operandi ed a questa gestione dilettantistica della società , è la mancanza di strutture adeguate di cui una società professionistica dovrebbe essere dotata per poter consentire gli allenamenti della prima squadra e delle giovanili!!!
Si potrebbero dire altre cose, caro presidente, come l’assenza di un direttore generale conoscitore di questo mondo, ma mi fermo qui, nella speranza che questo mio appunto giunga direttamente o indirettamente a lei, visto che la “fortuna” di questi anni sembra averla abbandonata e che lei non se ne sia ancora accorto, continuando a far finta di niente ed a negare ogni addebito e responsabilità !
Daniele Monaco