Coronavirus, 12° giorno: oltre duemila contagi ma 149 sono già guariti

Foto Claudio Furlan - LaPresse 02 Marzo 2020 Milano (Italia) News Turisti in centro durante l emergenza coronavirus Photo Claudio Furlan - Lapresse 02 March 2020 Milan (Italy) News Tourist in Piazza Duomo during the coronavirus emergency

Fonte: Il Fatto Quotidiano

All’alba del 12° giorno di emergenza, sono 258 i nuovi casi di contagio da coronavirus in Italia che portano la cifra totale a oltre duemila, secondo i dati diffusi dal capo della Protezione CivileAngelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa quotidiana di ieri. Sono 52 le vittime in totale, di cui 38 in Lombardia, 11 in Emilia-Romagna, 2 in Veneto e 1 nelle Marche. Mentre il numero dei tamponi effettuato è “oltre 23.300, e il numero di casi positivi confermati dall’Istituto superiore di Sanità è 668. Di positivo – dice Borrelli – c’è che circa il 50% dei nuovi infetti è asintomatico“.

In Lombardia, invece, sale a 38 il numero dei decessi, con il numero dei contagi che ha toccato i 1.254 soggetti. Ad annunciarlo l’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, nel corso della conference call con i media in streaming: “Il totale dei contagiati è di 1.254 persone, 478 i ricoverati, 127 le persone in terapia intensiva. I positivi asintomatici sono 472, con il numero dei decessi che è cresciuto a 38, tutti ultraottantenni. Dimessi in 139″. Dai dati del Dipartimento risulta invece che i malati in Lombardia sono 1.077 (vengono sottratti i guariti e i deceduti), 324 in Emilia Romagna271 in Veneto, 51 in Piemonte, 34 nelle Marche, 18 in Liguria, 17 in Campania, 12 in Toscana, 9 in Friuli Venezia Giulia, 5 Sicilia, 4 Lazio, 5 Abruzzo, 4 Puglia, 2 Umbria, 1 provincia di Bolzano, 1 Calabria. Complessivamente dunque i contagiati sono 2.040di cui 52 morti e 149 guariti. Due di questi ultimi sono provenienti dalla zona rossa.

La situazione negli ospedali. Aumenta la preoccupazione per il sistema sanitario, soprattutto nelle regioni con il maggior numero di casi, dove i reparti di terapia intensiva hanno dovuto far fronte a un aumento dei casi gravi, con un forte stress per il personale sanitario. In Lombardia, spiega Cristina Mascheroni, presidente Aaroi-Emac Lombardia, l’associazione degli anestesisti e rianimatori ospedalieri, sono ricoverati in terapia intensiva per il coronavirus “circa 150 persone, tra cui il ‘paziente numero uno’, il 38enne ancora in rianimazione al Policlinico San Matteo di Pavia. Quattro sono in Ecmo, ovvero il loro sangue è ossigenato all’esterno del corpo”. Alessandro Vergallo, presidente della Società nazionale, ha confermato: “In Lombardia siamo al lumicino: sono state annullate ferie e recuperi, si soprassiede alle normative sui riposi”. In questo stato, dice, “il sistema può reggere ancora pochissimo“. Scarseggiano i posti, ma scarseggia anche il personale in corsia. Il governatore Fontana ha annunciato di voler anticipare la laurea di cento infermieri, prevista per aprile: “Abbiamo chiesto di anticipare questo momento in modo da immetterli subito nel sistema sanitario”. Per far fronte alla mancanza di posti letto, 80 caserme in tutt’Italia hanno messo a disposizione le loro strutture, in caso di emergenza.