L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO BATTE IL VIRUS 3 A 0
di FRIDAYS FOR FUTURE COSENZA
Da settimane ormai giornali, telegiornali e radio non fanno che parlare dell’emergenza #coronavirus…Giustamente! La preoccupazione è tanta non solo perché ad oggi i morti sono 3410, ma anche perché riguarda il nostro paese da vicino (l’Italia è il terzo paese per contagi) e il nostro sistema sanitario rischierebbe di collassare in più regioni se la situazione dovesse aggravarsi. Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita ed è partita una mobilitazione per trovare una cura.
Tutto questo in poco più di un mese. La quantità di #protocolli, risorse umane ed economiche messe in campo per arginare il contagio è #impressionante e #grandiosa, e tutto ciò dimostra la capacità dell’umanità di reagire a una minaccia globale.
Ma secondo il Ministero della Salute l’inquinamento atmosferico è responsabile ogni anno in Italia di circa 30.000 decessi solo per il particolato fine (PM 2.5), pari al 7% di tutte le morti (esclusi gli incidenti). In termini di vita persi, questo significa che l’inquinamento accorcia mediamente la vita di ciascun italiano di 10 mesi. Inoltre, in base alle stime effettuate lo scenario è tutt’altro che migliorato rispetto a dieci anni fa.
Accanto a quella coronavirus c’è quindi un’altra #emergenza di più grave entità. L’inquinamento atmosferico batte il virus 3 a 0.
L’#ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) afferma che in larga misura l’inquinamento atmosferico che devasta corpi e Pianeta è proprio causato da un sistema di smaltimento dei rifiuti insostenibile fatto di inceneritori e termovalorizzatori.
Dal punto di vista sanitario, l’incenerimento è senza dubbio il peggior modo di trattare i rifiuti, perché ne riduce solo il volume. L’incenerimento di rifiuti produce inquinanti gassosi, particolato e microinquinanti, molti dei quali persistenti e bioaccumulabili.
Diversi studi hanno dimostrato scientificamente una correlazione tra le emissione degli inceneritori, di vecchia e nuova generazione, con una serie di condizioni patologiche: tumori maligni, malattie respiratorie e cardiovascolari, ritardo nella maturazione sessuale, un’aumentata frequenza di vertigini, cefalea, epigastralgie e astenia, un’aumentata frequenza di malformazioni dell’apparato urinario in nati da donne gravide esposte alle emissioni di diossine da inceneritori, un’aumentata frequenza di nati pre-termine (dato coerente con precedenti studi in vitro sull’esposizione a diossine e di aborti spontanei).
Gli studi sono stati condotti soprattutto tra coloro che vivono nei pressi di inceneritori; si è visto che particolarmente vulnerabili sono i ragazzi e le ragazze in età adolescenziali.
Il #futuro di noi #giovani, dei figli del #pianeta, delle popolazioni che hanno avuto la ‘’sfortuna’’ di nascere nel posto sbagliato al momento sbagliato è terribilmente a rischio. Non lo è mai stato più di ora, eppure il mondo va avanti, sempre più veloce, verso il fatidico giorno in cui avremo superato troppi punti di non ritorno per poter rimettere le cose a posto.
Per questo non possiamo stare in silenzio davanti alle dichiarazione dell’assessore all’Ambiente di Rende.
Nei giorni scorsi Domenico Ziccarelli ha dichiarato di essere favorevole ad ospitare nella città rendese un termovalorizzatore, sarebbe il secondo in #Calabria.
Con tutta probabilità questo termovalorizzatore andrebbe per altro ad essere costruito in un sito già fortemente compromesso dal punto di vista ambientale, la zona industriale di Rende, che attende da anni una bonifica. Quindi nei pressi dell’Università della Calabria e vicino a quartieri residenziali.
Avevamo plaudito l’amministrazione Manna quando questa è stata la prima in Calabria a recepire la direttiva europea sulla #PlasticFree, ma se tiene veramente alla difesa dell’ambiente e della salute pubblica ci aspettiamo che faccia retromarcia rispetto una decisione che sarebbe folle e determinerebbe l’ennesimo disastro ambientale.
Fonti per approfondire:
(MINISTERO DELLA SALUTE) http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp…