“L’Aeroporto di Reggio Calabria ha chiuso da oggi nell’indifferenza più generale senza che nessuno abbia battuto minimamente ciglio a questa decisione”. Così il sindaco Giuseppe Falcomatà, dopo la firma del decreto, da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, sulla razionalizzazione del trasporto aereo che porta alla chiusura, fino al 25 marzo, di alcuni scali italiani, compreso il ‘Tito Minniti’.
Il primo cittadino è tornato a parlare, in un videomessaggio, della questione esprimendo ancora la sua contrarietà: “Noi comprendiamo benissimo quelle che sono le decisioni del Governo in questa situazione di emergenza, ma non ci possiamo rassegnare, perché questo comporta delle difficoltà che hanno delle ricadute evidenti e quotidiane sulla vita dei cittadini e, soprattutto, sulla salute dei cittadini.
Oggi, una nostra concittadina – ha spiegato l’inquilino di Palazzo San Giorgio – sarebbe dovuta volare per l’ultimo, speriamo definitivo, ciclo di chemioterapia per chiudere un brutto capitolo della sua storia personale. Non l’ha potuto fare, dovrà attrezzarsi con altri mezzi e, proprio per questo, noi non possiamo far finta di nulla”.
Il sindaco chiede, quindi, alla politica calabrese, in primis alla presidente della Regione Jole Santelli, un impegno corale per garantire l’operatività dell’aeroporto reggino: “Per tutte queste storie, che sono purtroppo tantissime nella nostra città, faccio un appello alla classe politica e dirigente cittadina, regionale e nazionale, faccio un appello alla presidente Santelli, mi rivolgo alla discutibile gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria, da parte di Sacal, affinché questa situazione non passi inosservata.
Ho scritto al ministro De Micheli – ha continuato Falcomatà per chiedere di rivedere questa posizione, ma serve una voce corale da parte di tutta la comunità reggina. Non ci consola il fatto che sia rimasto aperto un solo aeroporto per ogni regione, non ci consola essere in buona compagnia di altre grandi città, come ad esempio Firenze, in quanto Reggio Calabria e la vicina Messina si trovano in condizioni diverse: noi non abbiamo l’Alta velocità o l’Alta capacità, non abbiamo collegamenti ferroviari continui e costanti con le altre città italiane, ma soprattutto non abbiamo altri modi attraverso i quali possa essere garantito il sacrosanto diritto alla mobilità, possa essere garantita la continuità territoriale. Questa decisione – ha concluso – va rivista, bisogna continuare a lottare”.