In Calabria, all’alba del 25° giorno di emergenza coronavirus, sono 39 i pazienti ricoverati negli ospedali di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Crotone. Sette quelli in condizioni più critiche, che sono stati trasferiti in Terapia intensiva: tre all’Annunziata di Cosenza, due al Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e due al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.
REGGIO CALABRIA, 11 RICOVERATI E IL FOCOLAIO DI MONTEBELLO
La Direzione Aziendale del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria ha comunicato che ieri sono stati sottoposti allo screening per Coronavirus 229 nuovi soggetti con sospetto di infezione. Di questi, in 10 sono risultati positivi. In totale, dunque, sono stati sottoposti a controllo 538 pazienti. I casi positivi confermati salgono a 29. Le persone positive al test ricoverate in ospedale sono attualmente 11, di cui 2 sono in Terapia Intensiva. Altri 16 sono in isolamento domiciliare. Nel totale dei 29 positivi sono confermati anche il prof. di Agraria guarito e il dipendente comunale di Montebello che purtroppo è deceduto.
Il dato di ieri da un lato potrebbe apparire negativo perchè 10 nuovi casi in un giorno a Reggio non c’erano mai stati, ma non c’erano mai stati neanche 229 tamponi e la percentuale dei positivi sui controllati rimane molto bassa (4,3%), di gran lunga distante rispetto alle percentuali di oltre il 30% delle Regioni del Nord in cui l’epidemia sta dilagando. Inoltre i controlli sono stati mirati su tutte le persone che nelle ultime due settimane avevano avuto contatti con l’uomo di Montebello Jonico deceduto, e fortunatamente molti sono risultati negativi. C’era da aspettarsi, quindi, quest’aumento che è in prevalenza legato al focolaio di Montebello. Il dato complessivo di 29 positivi su 538 tamponi effettuati, rimane uno dei migliori d’Italia: l’incidenza della malattia è del 5% su tutti i controllati.

Dopo la morte del dipendente del Comune di Montebello Jonico, arriva la positività al Coronavirus anche per il sindaco del centro jonico reggino, Ugo Suraci, che sul proprio profilo facebook ha lanciato l’appello a tutta la popolazione di permanere in quarantena. Nel paese c’è un focolaio dell’epidemia, perchè la vittima non aveva avuto diretti collegamenti con persone provenienti dal Nord Italia. A proposito di Montebello Jonico, però, c’è da rilevare che l’11 marzo un camionista 39enne era rientrato a Montebello dal Nord, dove si trovava per lavoro, ed è risultato positivo al tampone tanto da essere tra i ricoverati al GOM. Il focolaio di Montebello dunque potrebbe essere partito da lì. Fatto sta che non si conosce al momento il numero complessivo delle persone infette nel paese.
Quanto ai ricoverati, per quanto si è appreso nei giorni scorsi, tra i primi c’è un dipendente dell’Istituto diagnostico De Blasi, addetto alle pulizie. Non frequentava lo studio da dieci giorni ed è asintomatico. Non sappiamo da dove arriva questo contagio, ha detto il direttore del “De Blasi” Edoardo Lamberti Castronuovo.
C’è anche un uomo anziano, patologico, che è risultato positivo al tampone ma al momento non presenta complicazioni di sorta, un altro paziente che presenta segni clinici e radiologici di polmonite, un paziente anziano di Bova e – appunto – il camionista 39enne di Montebello Jonico che nei giorni scorsi è rientrato dal nord italia dove si trovava per motivi di lavoro.
COSENZA, 14 RICOVERATI
All’ospedale dell’Annunziata è stato trasferito in Terapia intensiva il paziente 79enne di Paola, le cui condizioni sono peggiorate ieri sera. Rimangono stabili le condizioni dell’infornatore scientifico di 65 anni di Tarsia e residente a Rende e della paziente anche lei 65enne di Corigliano-Rossano, ricoverati nei giorni scorsi in Rianimazione.
Altri due ricoveri si erano registrati nel corso della notte tra sabato e domenica nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, che fanno salire il totale a 14. Secondo quanto si apprende, si tratta di padre e figlio provenienti da Santo Stefano di Rogliano, e presentano una sintomatologia di febbre e tosse. Sono stati sottoposti a un primo test e adesso, come da prassi, è arrivata la conferma dall’Istituto superiore di sanità a Roma. Sembra che il giovane, dalle prime sommarie informazioni che siamo stati in grado di raccogliere, sia un dipendente dell’Esercito, in servizio alle Casermette di Cosenza.
Stabili le condizioni degli altri nove ricoverati nel reparto di Malattie infettive: il pensionato 78enne di Corigliano-Rossano, il dentista 61enne di Cariati, il promotore finanziario di 50 anni di Roggiano Gravina, un amico del paziente di Roggiano, anche lui della cittadina della Valle dell’Esaro, la moglie 59enne dell’informatore scientifico di Tarsia, il pensionato 70enne di Cetraro, il barbiere di San Lucido, il commerciante di un consorzio agrario e zootecnico di Fuscaldo Marina e ii paziente 68enne, che lavora nel settore delle automobili e dei pullman, proveniente da Rogliano.
CATANZARO, 9 RICOVERATI
Secondo quanto riferito dall’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, alla data di oggi risultano complessivamente sette degenti nel reparto di Malattie infettive, in condizioni stazionarie. Si tratta, in particolare, di tre pazienti provenienti dalla provincia di Crotone, due provenienti dalla provincia di Vibo Valentia e due pazienti catanzaresi. I ricoverati in rianimazione sono invece saliti a due. Si tratta di un paziente di Crotone e uno di Catanzaro.
Tra i i pazienti crotonesi ricoverati a Catanzaro: l’imprenditrice Carmela Sanguedolce, proprietaria della clinica Romolo Hospital e un uomo di 52 anni, di Strongoli, titolare di un esercizio commerciale.
Sono due anche i ricoverati vibonesi, entrambi anziani e reduci da un viaggio al Nord in provincia di Pavia mentre catanzaresi sono certamente il 67enne risultato per primo positivo nella città capoluogo di regione dopo essere tornato da una località turistica del Nord e sua moglie, risultata a sua volta positiva.
CROTONE, 5 RICOVERATI
Questo il bollettino dell’Asp di Crotone. “Ad oggi sono stati registrati 15 casi complessivi di infezione da coronavirus, dei quali 5 ricoverati presso il presidio ospedaliero S. Giovanni di Dio di Crotone, 2 presso il nosocomio Pugliese – Ciaccio di Catanzaro, e 8 in isolamento e sorveglianza attiva domiciliare. I 5 ricoverati presso il S. Giovanni di Dio sono assistiti presso il reparto COVID 19/Malattie Infettive”. Tra essi c’è certamente l’infermiere caposala del Pronto soccorso, che aveva fatto temere anche per la positività di medici e infermieri con i quali era entrato in contatto. Per fortuna tutti i tamponi effettuati hanno dato esito negativo.
Positivi anche due fratelli, uno dei quali trasferito e ricoverato con la prassi di routine all’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. L’altro fratello è dipendente del Congesi, il consorzio che gestisce il sistema idrico integrato, e per questo il presidente ha già attivato le procedure per la quarantena del personale.
Tra i positivi infine un ingegnere civile di Crotone e un uomo di origine pugliese che intratterrebbe periodici rapporti di frequentazione con la città. In isolamento domiciliare il commissario dell’Asp di Crotone Gilberto Gentili.
“Le attività di sorveglianza sanitaria – continua il bollettino dell’Asp di Crotone – vengono regolarmente effettuate sul territorio su 323 soggetti classificati come “contatti stretti” di soggetti risultati positivi all’infezione virale. Altri 182 soggetti sono in regime di isolamento fiduciario volontario.
Nella giornata di ieri sono stati disposti ulteriori 21 tamponi per la individuazione del virus su soggetti definibili come “contatti stretti” di pazienti positivi. Il totale dei tamponi effettuat è pari a 150”.