Coronavirus, i tedeschi “solidali” (di Roberta Labonia)

di Roberta Labonia

Non c è niente da fare, gratta gratta i tedeschi, in barba alle attestazioni verbali di solidarietà che ci stanno arrivando in questi giorni, rimangono gli sciacalli di sempre. Anzi, a volte, si spingono talmente oltre nel voler cannibalizzare gli altri che, alla lunga, finiscono per danneggiare loro stessi. Basti pensare a come per anni, prima che lo tzunami coronavirus menasse duro anche sulle loro teste, si siano ostinati a spingere sul pedale dell’export. Insomma per anni hanno venduto più di quanto abbiano comprato. Politica miope la loro. Minando le economie dell’area euro hanno finito per mettere in crisi le loro stesse aziende (se impoverisci il tuo cliente alla fine non ha più soldi per acquistare i tuoi prodotti).

Ma non divaghiamo. È sul piano finanziario che i tedeschi hanno dato sempre il meglio del loro peggio. Tanto per rimanere ai fatti recenti, vi ricordate l’ultima porcata che ci fecero nel 2011? Dovevamo ancora riprenderci dalla grande depressione del 2008 che la loro Deutsche Bank, da un giorno all’altro, inondo’ il mercato di nostri titoli di debito (ne vendette in un colpo solo 7 miliardi di euro degli 8 che ne deteneva). Le conseguenze non ce le dimenticheremo facilmente: il nostro spread si impenno’ a 500 punti, il Governo Berlusconi fu costretto a dimettersi e subentrò il tristemente noto Governo tecnico Monti che ci impose politiche di lacrime e sangue.

Oggi, in piena pandemia Covid 19, ci risiamo. Un analista della Commerzbank a cui evidentemente sfugge, come a molti dei suoi superiori e governanti, che oggi siamo tutti nella stessa barca e che le parole in campo finanziario vanno calibrate ed improntate alla massima prudenza, oggi si è assicurato le prime pagine dei giornali di mezzo mondo per aver prodotto un report dove ha raccomandato ai possessori di Btp italiani di venderli appena possibile in quanto, a suo dire, il rating dell’Italia subirà a breve un declassamento portando i suoi titoli di debito pubblico a livello spazzatura (junk).

Per darvi la misura della enorme gravità di quanto accaduto sottolineo che la Commerzbank non è una banchetta fra le tante. È la seconda banca tedesca ed è partecipata dallo Stato tedesco al 15%. Quelle parole, in soldoni, è come se le avesse pronunciate la Merkel.

Giusto due giorni fa, in barba al Covid 19, l’asta dei BTP nostrani ha registrato il sold out. Ne sono stati collocati 8 miliardi e mezzo registrando una domanda superiore all’offerta. Segno che almeno fino ad oggi, la fiducia verso l’Italia non è venuta a mancare. Se alla prossima asta non sarà così, ancora una volta sapremo con chi prendercela.