Covid-19 e traditori istituzionalizzati

TRADITORI ISTITUZIONALIZZATI

di Laura De Franco

Tradito per denaro. È la fine della storia di Gesù. Giuda lo tradisce proprio oggi, di mercoledì. Ma non è storia passata ancora è presente. Per denaro si portano a morire persone, così come è stato per gli operai di molte fabbriche del nord Italia.
La produzione non poteva fermarsi, ed è rimasta attiva anche dopo i decreti governativi. Fino al 25 marzo scorso erano attive in tutto il Paese oltre ottocentomila imprese, buona parte lombarde. Non per tutte l’apertura era necessaria.
Papa Francesco, nell’omelia di oggi, parla di “sfruttatori nascosti che sono socialmente impeccabili, ma sotto il tavolo fanno il commercio, anche con la gente: non importa. Lo sfruttamento umano è vendere il prossimo”. Li chiama Giuda istituzionalizzati.

In questi giorni di restrizioni per molti, ma non per tutti, si è assistito ad un vero tradimento nei confronti di vite umane.
Non si può non pensare ai tanti uomini e alle tante donne stipati nelle fabbriche con rischio di contagio e di morte, costretti a lavoro incessante, a battere il martello, anche chi non costruisce nulla di essenziale. Mentre, sulla ruota della contraddizione, si è alimentato un forte senso di colpa per chi è chiuso in casa e impazzendo va a fare una passeggiata in solitaria, che se non gli rimorde la coscienza e non ha l’incubo di diventare untore, di sicuro saranno gli altri a considerarlo un assassino vagante.
Purtroppo, è sempre così ed è sempre triste. In questi mesi, i Giuda di Confindustria insieme al beneplacito del Governo hanno venduto la vita degli operai per i profitti.
Ma se almeno Giuda Iscariota, subito dopo, si è pentito non è detto che da parte loro ci sarà mai l’ombra di un ravvedimento.