Villa Torano, il gran casino dei tamponi a Catanzaro e la ragion di… (massomafia)stato

Partiamo da un concetto, che stiamo ribadendo ormai da giorni in perfetta solitudine: Claudio Parente e Massimo Poggi sono due “boss” della sanità privata e hanno una “rete” di strutture in tutta la Calabria attraverso le quali rastrellano milioni e milioni di euro. Lo stesso meccanismo che arricchisce altri “boss” di riconosciuta potenza come don Pierino Citrigno, il gruppo dei fratelli iGreco, Ennio Morrone e la sua famiglia e la new entry Carmine Potestio “benedetto” dai fratelli Occhiuto.

Il gran casino di Villa Torano ha obbligato la Regione a salvare il culo a Claudio Parente, che nelle ultime Regionali è stato il coordinatore della Casa delle Libertà e ha fatto campagna elettorale a viso aperto per la capra che è stata messa su quella poltrona per fare da paravento ai loro sporchi e squallidi affari. Dal momento che il gran caos di Villa Torano avrebbe richiesto – come minimo – la chiusura della struttura e l’intervento immediato della magistratura, la massoneria è corsa ai ripari in tutte le maniere possibili.

La storia più grottesca che ci stanno raccontando è quella dei primi cento tamponi. Quei tamponi, in barba e alla faccia di ogni protocollo e di ogni regolamento, scavalcando completamente l’Asp di Cosenza, sono stati prelevati materialmente dal prode Poggi alla Protezione Civile di Catanzaro, eseguiti a Villa Torano e mandati sempre a Catanzaro, all’ospedale Pugliese, con l’intervento diretto di un medico della combriccola, dove erano stati “processati” con un numero presumibilmente molto alto di positivi. Secondo quanto scriveva ieri Catanzaro Informa, dopo aver ricevuto il bollettino del Pugliese, questi positivi erano addirittura 46… (46 positivi a Villa Torano).

Ma questo numero dev’essere bloccato. Ordini superiori. Una volta si diceva ragion di stato oggi si può tranquillamente affermare che è ragion di massomafiastato… E allora, per provare a nascondere la verità, i soliti ignoti hanno mandato in avanscoperta il servo sciocco che hanno messo a fare il commissario a Catanzaro e Cosenza, tale Giuseppe Zuccatelli. Sì, proprio lui, quello che in piena emergenza liquida 1 milione e mezzo ai Cinghiali e autorizza l’usuraio Citrigno ad aprire un nuovo Centro Radiologico ad Amantea, dove il Comune è stato sciolto per mafia. Zuccatelli sentenzia che i tamponi non sono validi per un errore di procedura e li fa ripetere. E oggi intorno alle 17 apprenderemo dagli scienziati della Santelli a quale numero il regime che comanda la Regione ha deciso che debba essere “fermato” il gran casino di Villa Torano. E guai a chi dice qualcosa di diverso: tanto qui la magistratura si beve tutto e consente qualsiasi cosa, anzi di più…