Cosenza, piazza Fera. Occhiuto era consapevole del rischio crollo: guardate le statue e il palco

Lo sapevate che colui che si impunta inutilmente, quello a cui gli abbiamo pagato la Porsche, quello che ha fatto un doppiomento che fra poco gli arriva alle ginocchia, insomma l’invasato per capirci… ecco si proprio lui, lo sapevate che è pure uno spericolato bugiardo? E vi dimostro il perché.

Vi allego due foto dall’alto di piazza Bilotti. Nella prima vedete indicata con la freccia rossa l’area dove sono state installate le sculture in ferro. Nella seconda foto vedete sempre la stessa area, ben delimitata e inibita al pubblico. L’area in questione è proprio quella che è sospesa nel vuoto, quella che sovrasta il Museo e che è poggiata su 3 travi in acciaio probabilmente non saldate e bullonate perfettamente.

Questa struttura, l’intera piazza, sarebbe dovuta essere definita di categoria B, ossia la massima categoria per le strutture in cemento armato e ferro ad uso pubblico, per la quale servono rigidi controlli e perfette opere di realizzazione. Invece, pare che per permetterne l’apertura secondo i voleri dell’invasato, sia stata declassata a categoria D, per far passare i tanti difetti strutturali.

Ma se è una struttura di categoria D, allora non può essere considerata una piazza a libero uso pubblico, perché quelle travi non consentono di sopportare un determinato peso.
Per non parlare del danno di valore economico dell’intera struttura: perché è come se io pagassi per farmi realizzare un villa e a fine opera mi viene detto che ha l’aspetto di una villa ma la posso usare come fienile.

Di tutto questo l’invasato ne era perfettamente a conoscenza e la testimonianza arriva proprio da queste due foto. Sapeva bene che quell’area non può sopportare carichi eccessivi e quindi ha pensato di far montare in quella zona le statue in ferro, così nessuno, anche in futuro, potrà mai pensare di installare qualcosa li sopra o magari far celebrare qualcosa che prevede un assembramento eccessivo di cose e persone.
E la conferma arriva dalla seconda foto. L’invasato fa posizionare il palco proprio sull’area dove vi sono le travi difettate e la parte rimanente la fa transennare in modo che il pubblico non vi si accalcasse. L’invasato sapeva tutto.

Lettera firmata