Rompe gli indugi Francesco De Cicco e dalle colonne di Fb annuncia la sua candidatura a sindaco di Cosenza. Francesco De Cicco il sindaco operaio.
Il soggetto è uno che rompe, o perlomeno ci prova. Dal 2011 fino al 2014 è stato consigliere di maggioranza della famigerata amministrazione Occhiuto. Dal 2014 ricopre il prestigioso ruolo di assessore ai quartieri e alla manutenzione cittadina, un incarico che Francesco si è guadagnato lottando con le unghie e con i denti. In dieci anni di convivenza politica con Occhiuto, De Cicco più volte si è trovato a dover “minacciare” Occhiuto (politicamente parlando) di rotture politiche e rompimenti per ragion di stato, pur di raggiungere i suoi obiettivi. Un atteggiamento, quello di Francesco, dettato dalla necessità: Occhiuto lo ha sempre visto come un “ingombro”, e per questo ha sempre boicottato ogni sua iniziativa politica.
Da qui le tante finte iniziative politiche, mirate solo a far pressione sul sindaco, messe in atto dal Nostro in tutti questi anni, a mo’ di spauracchio: prima erano i fantastici 5 o 6, poi ha fondato la Piattaforma, dopo si è trasformato in terrapiattista, e così via. Ad ogni no di Occhiuto a qualche sua richiesta, ecco subito pronto il “movimento politico” di De Cicco, pronto a dare una spallata alla giunta Occhiuto. Ovviamente solo paventata, perché non ha mai avuto il coraggio, nonostante la giustezza di diverse sue “cause”, di andare fino in fondo. Ma anche perché Occhiuto, che conosce il soggetto lo ha accontentato con il solito pennacchio da parata che riserva ai soggetti scomodi. Giusto per dargli un contentino. Che De Cicco, sempre sotto banco, ha spacciato come grande vittoria.
Diciamolo: Occhiuto e De Cicco non sono mai andati di pelo. Anche se entrambi hanno sempre cercato di nasconderlo. Almeno al grande pubblico, perché i litigi tra i due nel giro politico sono ben noti.
De Cicco accusa Occhiuto di essere troppo accentratore, ogni cosa deve passare da lui, anche l’acquisto di un sacchetto di cemento, mentre Occhiuto reputa De Cicco un popolano, quindi privo del savoir-faire necessario per “vivere in società”, e troppo grezzo per ricoprire ruoli politici di rilievo. Per Occhiuto, De Cicco può solo andare a stippare qualche tombino. Di più non gli si può affidare, perché, sempre secondo Occhiuto, non è preparato. E non è certo una nostra fantasia, e lo sa bene Francesco che da Occhiuto ha dovuto subire offese e ingiurie. Se poi il diretto interessato vuole continuare a dire che non è così, libero di farlo, ma sa bene, e in cuor suo, che questa è la sola e unica verità. E tanto basta.
Alla luce di tutto questo quello che non si capisce bene è quanto ci sia di vero sulla sua candidatura, nel senso che: la sua candidatura è il solito bluff di De Cicco che anticipa i tempi per poter trattare da una posizione di vantaggio, con il vero candidato a sindaco del centrodestra, la sua futura posizione in caso di vittoria, per non ritrovarsi poi ad essere di nuovo succube di qualcuno così come gli è successo con Occhiuto, oppure è una mossa sincera di chi, dopo dieci anni di amministrazione Occhiuto, dove ne ha visto di cotte e di crude, ha deciso, per non essere più accomunato a certa gente con il rischio di essere definito anche lui un politicante, di rompere per davvero con Occhiuto e chi per lui, e di dedicare tutto il suo impegno solo ed esclusivamente per la città e i cittadini? Qual è la risposta giusta?