Roma – “E’ necessaria un’aula bunker per il distretto di Catanzaro”, in vista del processo ‘Rinascita Scott’, che “deve svolgersi a Catanzaro, sarebbe la prima volta che un processo per mafia non si celebra nel luogo in cui è stato commesso il reato”. E’ quanto ha affermato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, ripercorrendo davanti alla Commissione parlamentare Antimafia le sue interlocuzioni, andate avanti per mesi, con il ministero della Giustizia per ottenere una struttura idonea a ospitare il processo. Dopo un incontro avuto con il Guardasigilli Alfonso Bonafede due giorni fa, ha riferito il magistrato, “la Protezione civile si è detta disponibile a montare una tensostruttura a Catanzaro Siano per fare l’udienza preliminare. La prima udienza sarà a fine luglio – ha riferito Gratteri – ma è importante che un minuto dopo si inizi a pensare a un’aula bunker definitiva, che potrebbe essere realizzata dietro al tribunale per i minorenni di Catanzaro, dove c’è una struttura del Dap mai usata. Ritengo che questa soluzione sia la meno costosa e la più utile”. Gratteri ha detto di non condividere invece l’ipotesi proposta dal nuovo capo del Dap riguardante “il teatro del carcere di Vibo Valentia: secondo me non va bene – ha spiegato il capo dei pm di Catanzaro – perché la videoconferenza è possibile solo per i detenuti e con per gli imputati liberi”.
“Non è possibile che in Calabria non ci sia un’aula bunker o un tribunale che possa ospitare il processo a seguito della maxi inchiesta sulla ‘ndrangheta denominata ‘Rinascita Scott’, si tratta di 475 imputati e oltre 400 avvocati. Nelle ultime ore si sta cercando una soluzione, ma è da più di un anno che la stiamo chiedendo. Il processo potrebbe forse svolgersi a Palermo, Napoli o Roma: in tal caso sceglieremmo Roma, ma sarebbe una grande sconfitta per lo Stato. Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che un processo di mafia non si celebra nel territorio del commesso reato”. Così il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ascoltato in commissione antimafia, che spiega: “quando si tratta di processi di mafia è importante il messaggio. Fare quel processo fuori dalla regione, dal punto di vista del messaggio, sarebbe devastante”.
“Siamo arrivati all’ultimo momento e speriamo di trovare una soluzione, visto che il processo parte a luglio. Purtroppo – ha aggiunto Gratteri – era stata sottovalutata la cosa ed era mancato l’impegno da parte dello staff del ministro Bonafede. Ora il ministero ha convocato la Protezione Civile, pare che sia disponibile a montare una tenda al carcere Catanzaro. Noi siamo per fare l’udienza preliminare in una tensostruttura. Nelle scorse settimane il sindaco di Catanzaro ha messo a disposizione strutture: la soluzione ideale sarebbe in un campo di calcio vicino al Tribunale dei minori. Lì si potrebbe costruire un’aula bunker definitiva per tutto il distretto di Catanzaro”.
“Hanno detto le cose più assurde del mondo su di me, costruite per indebolirmi sul piano del consenso perchè la cosa che manda ai pazzi i mafiosi e i massoni deviati è la mia credibilità in Calabria” ha detto poi Gratteri rispetto alle notizie trapelate per le chat di Palamara. “Ma io ho le spalle larghe – ha aggiunto – e sono allenato da più di 30 anni a tenere botta. Il mio obiettivo è fare bene il mio lavoro e ho l’onore di dirigere una procura con magistrati superiori alla media e grandi investigatori”.