Cosenza, la (triste) parabola dell’ex capo dei pompieri e tutte le “buste” che l’hanno fatto ricco

Il Gattopardo (per i nuovi di Iacchite’ il procuratore capo di Cosenza, al secolo Mario Spagnuolo) è stato così bravo che la notizia era trapelata nella maniera migliore: prima su un fedele media di regime e con pochissime indiscrezioni sulle malefatte del soggetto clamorosamente indagato per corruzione dal magistrato più corrotto d’Italia. Incredibile ma vero. E poi – con comodo, non all’alba ma verso le dieci e mezza… – ha annunciato l’arresto, quando ormai anche i bambini avevano capito che sarebbe andato a parare verso le manette.

Dieci giorni prima, il 13 giugno dello scorso anno, il Gattopardo ci faceva sapere che ogni documento sottoscritto dall’ex comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Massimo Cundari, sarebbe stato oggetto di accurate indagini da parte dei carabinieri che, venerdì 12 giugno, ne avevano accuratamente ispezionato gli uffici di Viale della Repubblica a Cosenza.

I carabinieri avevano sequestrato praticamente “tutto”, dai faldoni con atti cartacei ai supporti informatici, quindi computer, hard disk e altro su disposizione degli inquirenti, i quali hanno posto in essere un’attività conoscitiva riguardo l’operato dell’ufficiale che, per qualche anno, ha diretto ogni aspetto del lavoro dei pompieri sul territorio cosentino ma era ormai abbondantemente finito nel mirino del chiacchiericcio ed era diventato “scomodo” per i magistrati cosentini che sono notoriamente ancora più corrotti di lui. Un po’ com’è accaduto per l’ex prefetto Paola Galeone. 

La perquisizione ai Vigili del Fuoco era scattata per un pacchiano episodio di corruzione (l’ennesimo…), emerso in seguito alle rivelazioni di un imprenditore dell’hinterland che aveva parlato di una bustarella consegnata in cambio di qualcosa. Fin qui quello che il Gattopardo ci ha mandato a dire, sul giornale di regime quotidiano, la mattina di sabato 13 giugno.

A dieci giorni di distanza, il Gattopardo invece ci faceva sapere che Cundari era stato arrestato ed è stato portato in carcere perché erano state trovate le prove ovvero una bustarella di circa 11 mila euro consegnata all’allora capo dei pompieri per rilasciare l’autorizzazione per la realizzazione di un impianto GPL.

Il 26 maggio scorso, a meno di un anno di distanza, abbiamo appreso che il giudice Salvatore Carpino ha chiesto 7 anni di reclusione per Cundari col rito abbreviato. Una richiesta pesante ma non dimentichiamoci che siamo sempre a Cosenza e che l’avvocato dell’ex capo dei pompieri è il potentissimo Nicola Carratelli. Insomma, la richiesta potrebbe essere il solito fumo negli occhi. Mentre oggi – bontà sua – il corrottissimo Gattopardo ha annunciato un “maxi” (per i caggi…) sequestro di… 40mila euro. Capirai il danno, a fronte di ruberie che avranno fruttato molto ma molto di più al soggetto in questione.

Ma chi è Massimo Cundari, alias Massimuzzu i Santuvitu, comandante dei vigili del fuoco di Cosenza per qualche anno ma ormai abbondantemente chiacchierato (questo articolo risale al gennaio 2016 http://www.iacchite.blog/le-mani-del-cinghiale-anche-sui-vigili-del-fuoco-chi-sara-il-nuovo-comandante/) e addirittura già scaricato prima a Cesena e dopo a Cagliari?

Nonostante una carriera ormai trentennale, non ci era ancora capitato di parlare o scrivere “male” del sistema dei Vigili del Fuoco e invece abbiamo appreso da tempo che anche lì ci sono molte cose che non vanno. Esattamente come in tutto il sistema di corruzione che dilaga indisturbato (tranne qualche sporadica eccezione quando poi diventa troppo “sporca” tipo la storia dell’ex prefetto) a Cosenza.

Voi pensate che i vigili del fuoco spengano solo incendi? Vi sbagliate…
Nel giro dei vigili del fuoco, per esempio, c’è la gestione dei volontari, da Acri a Trebisacce, da Mangone a San Giovanni in Fiore, un bel giro di soldi e voti a volontà.
Pensate agli affitti, alle spese dei riscaldamenti e del gasolio, del vestiario e delle raccomandazioni…

Ma nei vigili del fuoco, oltre ai volontari, ci sono anche i discontinui, i famosi precari che sono stati accontentati proprio con il benestare di personaggi come Massimo Cundari e soci, che hanno come unico punto di riferimento, indovinate un po’? Tonino Gentile alias il Cinghiale, e l’operazione Cundari comandante dei pompieri era stata portata a termine ai tempi in cui l’animale era stato nominato (tra lo scandalo generale e l’indignazione repressa dei cosentini) sottosegretario del governo Renzi.

Eh sì, perché nei vigili del fuoco gira anche tutta l’attività di prevenzione incendi, un affare mica male gestito appunto da Massimo Cundari addirittura prima che diventasse comandante effettivo.
Dietro il servizio prevenzione incendi, c’è tutto un sistema che si muove in maniera ovviamente clientelare per non dire altro. E infatti ormai anche le pietre a Cosenza sanno che Cundari si prendeva le bustarelle. C’è la gestione dei pareri per aprire un’attività, tanto per fare un esempio pratico. Proprio quella che gli è costata l’arrresto… Ma anche la gestione dei nulla osta per le attività e i “traffici” degli enti locali, Comune di Cosenza e Comune di Rende in primis, sulle quali andrebbe aperto un capitolo a parte e delle quali vi abbiamo già parlato e vi parleremo ancora.

Tornando agli imprenditori, non devono essere stati pochi quelli che hanno usato le “buste” per superare l’esame dei pompieri. E, chissà come mai, da qualche anno a questa parte, diciamo gli ultimi sette-otto anni, Massimuzzu i Santuvitu ha fatto un gran salto di qualità anche nel tenore di vita.
Un funzionario dello stato con “appena” 1800 euro al mese (ad averceli!), come ha comprato un appartamento di 300 metri quadri in un palazzo nuovo in via Nicola Serra? E una Bmw? E come fa a camminare “firmato” dalla testa ai piedi? E con quali soldi? Quelli dello zio costruttore?

Non lo sappiamo. Quello che sappiamo con certezza, invece, è che a un certo punto Tonino Gentile decide e Massimuzzu diventa addirittura comandante dei vigili del fuoco. Tanto, con Alfano, il ministero dell’Interno era cosa sua… e anche con gli altri che gli sono succeduti era stata la stessa cosa.
Cundari è stato parcheggiato tomo tomo cacchio cacchio presso la direzione regionale dei vigili del fuoco Calabria per qualche anno e poi è stato incoronato quando già viaggiava a botte di “buste” a tutta forza. Ora le coperture sono saltate da un po’, Massimuzzu è stato sbattuto via e il Cinghiale, ovviamente, fa finta di non averlo mai conosciuto. Che male c’è? Così fan tutti. Povera Cusenza nostra!