di Leonardo Lupacchini
Fonte: Adesso parlo io (https://www.adessoparloio.com/)
Martedì 16 giugno 2020 giornata campale. In mattinata, la notizia del ritorno in libertà di Massimo Carminati per decorrenza dei termini: in cinque anni e sette mesi non si è pervenuti alla definizione del processo Mafia Capitale /Mondo di mezzo…
Poi mio padre, il Procuratore Otello Lupacchini, viene invitato a spiegare l’accaduto da SKY TG24, in quanto massimo conoscitore della malavita romana, avendo messo in piedi le operazioni Colosseo e Grillo Parlante che portarono al Maxiprocesso del 1995 relativo alla banda della Magliana.
Ore 21:15 su La7, viene riproposto un altro documentario “L’Uomo Nero” incentrato sull’Affaire Carminati con interventi di repertorio di Otello Lupacchini.
Ore 23:10 giro su SKY TG24, l’attesa è tanta, immagino che mio padre sia intervistato riguardo l’avvenuta scarcerazione di Carminati, ma sono estremamente curioso su quali possano essere le domande e che piega possa prendere la discussione. Dall’epoca del procedimento cautelare davanti al CSM di inizio anno, che ha visto mio padre spedito in due giorni, da un più che solerte ministro Bonafede, a Torino, come sostituto Procuratore Generale, non si è ancora celebrato, causa Covid-19, il procedimento d’impugnazione davanti alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Ma nel frattempo la magistratura è stata precipitata in uno scandalo che ne ha irrimediabilmente minato prestigio e credibilità, che stavano così tanto a cuore ai componenti della Sezione disciplinare del CSM e della Prima Commissione dello stesso consesso, da aver secretato le oltre sei ore di dichiarazioni spontanee di mio padre e a preoccuparsi dei post che io, figlio del magistrato Lupacchini, avevo scritto o condiviso su Facebook, per manifestare la piena solidarietà a mio padre e alla causa di Giustizia e Verità alla quale, con lui, anche io e mia madre siamo votati.
Bene, l’intervista parte in un clima di apparente serenità. La prima domanda della giornalista di SKY verte sulle cause della scarcerazione di Massimo Carminati: la questione, assolutamente tecnica, viene dipanata e spiegata da mio padre con la maestria del giurista di razza. La seconda domanda attiene a quel che potrebbe accadere nell’universo criminale a seguito del “ritorno” di Massimo Carminati: pacata quanto precisa e puntuale l’analisi criminologica sviluppata da mio padre.
Si arriva così alla terza domanda, relativa a cosa ne pensi della vicenda innescata dalla scarcerazione del “camorrista” Zagaria, si è detto per un errore nella trasmissione di una e-mail. Mio padre, Otello Lupacchini, inizia a spiegare in maniera pacata, ma estremamente eloquente, che è giunta l’ora di farla finita con la vergognosa abitudine di scaricare la colpa sull’ultima ruota del carro, dovendo chi riveste una posizione decisionale, prendersi la responsabilità delle proprie azioni e decisioni.

Ma, a questo punto, la conduttrice cerca di interromperlo, per impedirgli di esporre le proprie perplessità circa la condotta di chi, investito di alte responsabilità, giochi a scaricarle su anonimi collaboratori, riducendo un’imperdonabile omissione dalle conseguenze istituzionali devastanti a semplice “svista”, non nasconde la propria irritazione e non si risparmia una battuta sul modo indecente con cui la vicenda è stata mediaticamente cavalcata, evocando gli “Incapaci Capaci di Tutto”, bravissimi a intestarsi onori senza mai assumersi oneri, con i quali si è trovato a combattere, nel corso di tutti gli anni della sua onoratissima carriera.
A questo punto, la giornalista visibilmente a disagio sfuma le dichiarazioni dello scomodo interlocutore.
Dopo l’intervista di Otello Lupacchini a SKY TG24 vi lascio con alcune mie personali impressioni:
- Ottima dimostrazione di Giornalettismo, il giudice Lupacchini comincia a parlare di cose molto gravi, tu giornalista hai uno scoop per le mani e decidi che sia giusto oscurare, togliere video e audio…
- Il giudice Lupacchini ha un passato e una storia; in mezzo ai tanti nani da cui è circondato sembra un gigante: quando esprime le sue idee si scrolla imperiosamente di dosso le mosche che lo opprimono, tanto amate dai giornalai
- I grandi inquisitori ci prospettano soluzioni a tutti i mali, una delle quali sarebbe il processo on-line, unica cura fruttuosa anche per il COVID-19. Anche se poi il sistema si inceppa anche solo per una mail…
- Bene, è ora di cominciare a dire le cose come stanno e che ognuno inizi ad assumersi le proprie responsabilità!
- Basta con una classe dirigente di ciarlatani, che si riempiono la bocca di grandi termini ai quali fanno perdere il loro significato, come Stati Generali: chiamateli con il loro vero nome cioè Mercati Generali, dato che si sta svendendo il paese e il suo popolo
- Ci hanno dimostrato che siamo in uno Stato senza regole, se vogliono il far west ci si deve adattare. La Selezione Naturale insegna qualcosa…
- Non mi aspetto che i giornaletti o i corrierini riprendano l’accaduto, ma mi attendo da un Sansonetti, che tanto ha scritto e parlato in questi giorni o magari un Liguori che ha visto svilupparsi la vicenda Lupacchini negli studi di TG COM24, che ribattano la notizia. O, alla fine, magari, ne parlerà solo Iacchitè?
- Del doman non v’è certezza, lo scopriremo soltanto vivendo
- Buona notte in questa giornata campale
- Non posso tralasciare: Babbo mio sei un grande!
Com’era ampiamente prevedibile e come del resto aveva previsto lo stesso Leonardo Lupacchini, alla fine, di questa spregevole notizia di censura (perché di questo si tratta, senza se e senza ma) nei confronti del Procuratore Lupacchini, l’unico media che ne parla è Iacchite’. Anche noi, come Leonardo, stavamo seguendo il documentario di La7 e, con tutto il rispetto per Sky Tg24, “L’Uomo Nero” era sinceramente molto più interessante rispetto a quanto ci propinava la corazzata ormai in mano ai “colletti bianchi” degli americani.
La clamorosa censura, di conseguenza, ci è sfuggita ma è davvero singolare il fatto che NESSUNO abbia avuto il “coraggio” di riprenderla. Neanche i giornalisti che cita Leonardo Lupacchini ovvero Sansonetti e Liguori. Per quanto riguarda il primo (del quale non abbiamo mai avuto stima e che abbiamo tristemente conosciuto all’epoca delle sue fallimentari esperienze in Calabria), basta sottolineare che è molto spesso ospite di Sky e che il suo “Riformista” è sotto il controllo di Alfredo Romeo, pedina fondamentale di Matteo Renzi… Quanto al secondo, che fa parte notoriamente della folta schiera dei giornalisti “berlusconiani”, bisognerebbe chiedere ai fedeli servitori del “cavaliere”, che in questo periodo è particolarmente trasversale. Fatto sta che, alla fine, è solo Iacchite’ a scrivere di questa vergogna che altrimenti sarebbe passata completamente in cavalleria. Ognuno ovviamente ne tragga la conseguente morale e si ricordi che – e lo diciamo con grande amarezza – in questo gran caravanserraglio dell’informazione con “editori” – non ci sono giornalisti liberi. A futura memoria.