Open Arms. Salvini a processo per 8 voti. La difesa: “Un regalo”

Matteo Salvini può andare a processo con l’accusa di plurimo sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio: dal Senato è arrivato il  all’autorizzazione a procedere sulla vicenda Open Arms, la nave della ong spagnola rimasta per 20 giorni nel Mediterraneo con a bordo 164 migranti ad agosto 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno e bloccò lo sbarco. A Palazzo Madama sono 149 i sì all’autorizzazione a procedere: sono invece 141 i favorevoli alla relazione della Giunta che era contraria al processo.

Un esito scontato fin dalla mattina, quando Matteo Renzi ha annunciato che Italia Viva avrebbe votato insieme alla maggioranza per il sì al processo a Salvini. Il leader della Lega a Palazzo Madama si è difeso tornando a parlare di un “processo politico” e a definire il premier Giuseppe Conte “complice” di quanto accaduto. “Ringrazio chi mi manda a processo, perché mi fa un regalo“, ha detto Salvini. “Non ci fu responsabilità collegiale del governo, come si legge dal carteggio di quei giorni, in cui emerge la contrarietà del premier alle decisioni prese”, ha replicato durante le dichiarazioni di voto il senatore Pietro Grasso.

Col sì di Italia Viva la richiesta di processo aveva tutti i numeri per passare, visto che pure Emma Bonino si è dichiarata a favore. Fino a ieri però la tendenza di Iv sembrava un’altra: Renzi, anche in questo caso ago della bilancia per avere i numeri al Senato, sposava una linea garantista spiegando di volere prima “leggere le carte”. Poi la svolta dell’ultimo minuto, che ricorda quanto successo nel caso del ministro della Giustizia Bonafede, quando Renzi, ventilando una mozione di sfiducia nei suoi confronti, aveva minacciato di aprire una crisi di governo.

Dai banchi del Senato, Salvini ha iniziato la sua difesa proprio replicando a Renzi: “Noto il silenzio dei Cinquestelle, meglio delle supercazzole di Renzi. Vedo che ha come modello De Gasperi ma si comporta come uno Scilipoti qualsiasi”. Il secondo attacco è per il governo e per il presidente Conte: “Il premier era perfettamente complice di un reato che è inesistente”, ha sostenuto. Salvini però in quei giorni di agosto 2019 raccontava una versione diversa: “Conte mi ha scritto per farli sbarcare – disse -. Gli risponderò che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”.

Il discorso di Salvini – Il leader della Lega parla a più riprese di “un processo politico” nel suo intervento: “Questa sera dovrò spiegare ai miei figli che papà va a processo perché è un delinquente che ha difeso i confini, questo è l’unico peso che mi porto”. Per Salvini la Open Arms è “una nave pirata” e “se c’è qualcuno che ha messo a rischio le persone è il suo comandante, non il ministro dell’Interno”. “Andrò fino in fondo senza chiedere aiutini a nessuno. Noi alle idee contrapponiamo altre idee non tribunali politici, l’unico tribunale è quello del voto”, aggiunge il leader della Lega. “Ringrazio chi mi manda a processo, perché mi fa un regalo: ci vado a testa alta e con la schiena dritta”, ha concluso il suo intervento nell’aula di Palazzo Madama. Fonte: Il Fatto Quotidiano