Discarica di Celico, i fuorilegge. Cap: “In sole due ore, 11 autotreni: è uno scempio”

I fuorilegge

L’ordinanza regionale n. 45 del 20 maggio 2020 disponeva lo sversamento nella discarica di Celico di 300 tonnellate al giorno di rifiuti per “una durata massima pari a 60 giorni”.
Sono trascorsi oltre due mesi e mezzo, pertanto abbondantemente più di 60 giorni lavorativi, e i mezzi puzzolenti continuano a sversare rifiuti tra le nostre montagne senza che la Regione abbia provveduto ad emettere l’ennesima proroga emergenziale.
Solo stamattina, in sole due ore, sono stati contati 11 autotreni motrice e rimorchio, alcuni dei quali emanavano un forte odore acido. Tutti destinati nelle discariche di Celico e San Giovanni in Fiore; “Sila patrimonio per l’Unesco, discarica per la Calabria”.

La legge impone che i rifiuti non possano essere sversati in discarica se non rispettano dei parametri che ne garantiscano la corretta biostabilizzazione, ma la puzza pestilenziale fa temere che tali parametri non siano per nulla rispettati.
Ancora una volta ci chiediamo come mai la politica sia silente davanti a questo scempio.
Ancora nessuno ci ha risposto in merito alla possibilità che la discarica sia già colma e la stiano riempiendo oltre i limiti autorizzati.
Una forza politica (nuova?) ci ha persino chiesto di presentare un documento firmato per poter produrre un’interrogazione parlamentare.
Nel frattempo, l’assessore mascherato promette discariche zero blaterando di impianti di “pietrificazione”.
Una classe politica sorda, cieca e muta.
Una classe politica omertosa che ad ogni livello assiste inerme all’ennesimo scempio.

Comitato Ambientale Presila