di Franco Laratta
Giornalista, già parlamentare
Michele, Gabriele: andate avanti!
Vi si può condividere o meno (io ad esempio vi condivido); si possono usare o meno toni eccessivi, spesso troppo (ma ognuno usa i toni che vuole, al lettore la libertà di condividere o…. cambiare testata). Andate avanti.
Soprattutto perché vi hanno minacciato (chissà quante volte), o addirittura aggrediti (solidarietà a Michele Santagata. Non avere paura!), andate avanti.
Non c’è cosa più pericolosa, per la democrazia, di un giornalista minacciato: senza libertà di stampa, tutte le altre libertà democratiche vengono avvilite. Non ci potrà mai essere vera libertà, senza la libertà di informare, di scrivere, di pubblicare. Qualcuno può dire: ma se un giornalista diffama….. Niente, ci sono le leggi in materia. E vi dico che vengono anche applicate. A me è successo, da parlamentare, con Vittorio Feltri: ha dovuto pagare per il danno che mi aveva provocato.
Se un giornalista viene aggredito, spaventato, isolato, il rischio che si corre è quello di vedere una stampa addomesticata, fortemente impedita ad esercitare il suo imprescindibile ruolo costituzionale di informazione. Libera stampa significa vera democrazia.
Ho difeso Iacchitè anche quando finì chiuso per disposizione dell’allora Procuratore Capo di Cosenza. Continuerò a difendere qualsiasi organo di stampa che venisse zittito, minacciato.
Forse perché per molti anni ho esercitato questa professione, ho diretto testate giornalistiche, sia carta stampata che TV a livello regionale, per cui mi schiererò sempre a favore della libera stampa. Ma pure della stampa teleguidata, sottomessa, complice e disattenta. Saranno i lettori a decidere i suoi destini.
Stiamo vivendo da alcuni anni in Calabria pagine molto tristi, da tutti i punti di vista: sono gli anni peggiori per la politica (banale e mediocre come non mai), per le Istituzioni (gestite da troppi incompetenti), per la criminalità e la mafia (devastanti!), per l’amministrazione della giustizia (assistiamo ad una guerra intestina che fa paura), per tutto il resto. Ma non possiamo arrenderci.
Gabriele, Michele, state ricevendo tanta solidarietà e vicinanza: un buon segno. Forse la Calabria comincia ad avere meno paura di schierarsi. E speriamo che si dimostri capace di una profonda rivoluzione. Prima che sia troppo tardi.