Il lockdown provocato dalla (mala)politica e pagato dai calabresi

(foto corriere della sila)

dalla pagina FB di Ferdinando Gentile

IL LOCKDOWN PROVOCATO DALLA POLITICA E PAGATO DAI CALABRESI

Il fatto indiscutibile, dal quale non si sfugge, è uno: la Calabria è stata inserita nella zona rossa per la precarietà del sistema sanitario, incapace di reggere l’urto di questa seconda ondata.
Chi pagherà sulla propria pelle le conseguenze del lockdown? i calabresi, ovvero coloro che non hanno provocato questa drammatica situazione.
Il governo e soprattutto la Regione Calabria avrebbero potuto e dovuto affrontare la situazione in modo diverso. Si sarebbero dovuti muovere per tempo per poter affrontare al meglio l’annunciata seconda ondata. Ma in questi mesi nulla è stato fatto. Oggi ci ritroviamo con gli ospedali al collasso e le ASP che non riescono a offrire molti servizi ai cittadini.

Inoltre sono centinaia i lavoratori e lavoratrici del comparto sanità costretti a turni massacranti e senza sicurezza sui luoghi di lavoro. Lasciati soli in trincea da una classe politica regionale che preferisce ingrassare le tasche dei signori della sanità privata e giocare sulla pelle dei calabresi con ordinanze sensazionalistiche mirate a raccattare like su facebook e qualche titolo sui quotidiani nazionali.

Dieci anni di commissariamento a cosa sono serviti? Oltre a spartirsi potere, a distribuire nomine e incarichi e a chiudere ospedali Scura e Cotticelli hanno fatto altro ?
Questa classe politica, da destra a sinistra, è davvero indegna. È insopportabile vedere e ascoltare ancora le loro chiacchiere, in poltrona a distanza siderale dalla difficile quotidianità dei calabresi.
Morrone, Tallini, Gentile, Parente, Oliverio, Adamo, Greco, Orsomarso, Occhiuto e compagnia cantante, la vera associazione a delinquere siete voi.
È tempo di reagire