Catanzaro, appalti truccati e processo a Oliverio: la procura chiede 4 anni e 8 mesi di reclusione

La procura di Catanzaro ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione per Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, nell’ambito del processo (con rito abbreviato) scaturito dall’inchiesta “Lande Desolate”. Nel mirino del procuratore Gratteri e dei suoi collaboratori la gestione irregolare degli appalti dell’avio superficie di Scalea (Cosenza), dell’impianto sciistico di Lorica e la realizzazione di piazza Fera, a Cosenza. Gli altri 17 imputati hanno invece optato per il rito ordinario. Per questa vicenda, a dicembre del 2018 l’ex parlamentare e governatore Pd è stato colpito dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora, poi annullato dalla Cassazione. La procura di Catanzaro procede contro Oliverio per dimostrare l’esistenza di un “accordo illecito” tra il direttore dei lavori di piazza Fera Francesco Tucci, Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio finalizzato non solo a ritardarne i lavori per sfavorire il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ma anche per impedire allo stesso primo cittadino e all’assessore Giulia Fresca l’ingresso nel cantiere. Tucci si sarebbe concretamente adoperato “sia presso i subappaltatori che all’ufficio tecnico comunale di Cosenza, ai fini del rallentamento dei lavori in corso a Piazza Fera”. In cambio, la ditta di Barbieri avrebbe ottenuto un finanziamento extra di oltre quattro milioni di euro (delibera di Giunta regionale del 13 maggio 2016) per completare i lavori delle piste da sci di Lorica, in Sila.