In Calabria e specificatamente a Catanzaro, se sei un dipendente di una Azienda Ospedaliera, soprattutto se presti servizio presso la Direzione Generale, godi del privilegio di deroga ai DPCM emanati dalla Stato.
Così, Saverio (Cotticelli), Maria (Crocco) e l’usciere (Saverio Mosciaro), sono solo una parte del problema. La sanità calabrese e la sua gestione è da sempre demandata ad una schiera di figuranti, incapaci, chissà perché, di fermare l’ondata di sanguisughe che ne hanno prosciugato, fino ad oggi, le risorse. I calabresi sono vittime, di certo non inconsapevoli, dei misfatti, quelli che si consumano come fatti normali nelle stanze della regione Calabria e nei corridoi delle varie aziende ospedaliere o delle Asp, dove la logica dell’appartenenza politica fa curriculum e dove le schiere di ascari restano immobili solo per garantirsi il posto e lo stipendio, sempre cospicuo.
Cotticelli non è il solo problema della sanità calabrese, oggi rimosso. Bensì è tutto un problema ed a Cotticelli dovrebbero seguire le rimozioni e/o dimissioni di tanti altri, giusto per cominciare la dottoressa Maria Crocco. A lei, per dovere di uguaglianza, va riservato lo stesso trattamento che avranno i vari commissari straordinari delle Asp della Calabria e delle Aziende Ospedaliere (con i quali, specie a Cosenza, va d’amore e d’accordo), senza escludere i diversi direttori amministrativi.
Giusto per fare qualche esempio che conferma la regola dell’incapacità e del menefreghismo in danno dei cittadini, cominciamo da Catanzaro. Qui Zuccatelli ha la pole position, deve andare via. Giusta sorte anche per il Direttore Amministrativo dell’AO Pugliese-Ciaccio, avv. Antonio Mantella, insieme a vari Direttori Sanitari della Pugliese-Ciaccio e del Policlinico Mater Domini.
Il licenziamento di tutte queste persone è comprovato da un atto, firmato dal Direttore Amministrativo del Pugliese-Ciaccio, avv. Mantella che con una nota del 05/11/2020 in palese violazione delle norme disposte dal DPCM del 04/11/2020, quelle che valgono per tutti i cittadini, dispone che i dipendenti della Direzione Generale di Staff, non debbano lavorare in smart working, autorizzandone lo spostamento dei dipendenti senza limitazioni di spazio e di tempo, anche al di fuori dei comuni di residenza.
Insomma, il normale cittadino, quello che deve lavorare onestamente per garantire a se ed alla sua famiglia un dignitoso sostegno, fosse anche una partita IVA come i commercianti, devono restare reclusi nelle abitazioni, mentre alcuni dipendenti pubblici, in forza di una follia di un dirigente, devono essere liberi magari di trasportare in virus sul territorio: perché parlare con il Dipartimento alla Salute della regione Calabria, non può avvenire per telefono dai propri domicili?
Follia ed incoscienza, oltre che una violazione totale delle disposizioni di legge, quelle che la magistratura cittadina dovrebbe accertare, considerandosi questa una “notizia di reato” è l’agire di dirigenti nominati, quelli che meritano come Cotticelli, la Crocco e l’usciere dell’Ufficio del Commissario, il licenziamento immediato con richiesta di risarcimento del danno, quantomeno per la violazione di un incarico fiduciario.
Poi approfondiremo presto le modalità di svolgimento di centinaia di ore di lavoro straordinario, mai effettuato presso la struttura amministrativa dell’Ufficio del Commissario Cotticelli, un monte ore di straordinario ben remunerato però dalle Aziende Ospedaliere di riferimento dei dipendenti pubblici distaccati in quell’ufficio.