Cosenza. Occhiù, ma si può sapere perché hai chiuso i cimiteri?

A proposito della (arbitraria?) interpretazione dei DPCM legati all’emergenza Covid…

Immediatamente a valle dell’ultimo DPCM 4 novembre 2020, che classificava la Regione Calabria come ‘zona rossa’, è singolare che uno dei primissimi provvedimenti assunti nella città di Cosenza sia stata la pronta chiusura dei cimiteri di Colle Mussano e Donnici. Sebbene, infatti, nel sopra citato DPCM non vi sia alcuna esplicita menzione alla chiusura di questi luoghi, i cittadini recatisi a far visita ai loro cari hanno visto negato un loro diritto, in virtù di un provvedimento (d’urgenza?) del Settore 7° INFRASTRUTTURE del Comune di Cosenza, che recita:

“Alla luce del DPCM del 04/11/2020, recante ‘Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19’ …..si comunica alla cittadinanza che da tale data i cimiteri di Cosenza,… resteranno chiusi…..Tutti gli altri servizi, compresi le visite ai defunti,…restano momentaneamente sospesi in ottemperanza alle misure urgenti di contenimento del contagio previste dal suddetto DPCM”

Come detto sopra, il citato DPCM 4 novembre 2020 non prevede esplicitamente alcuna misura che imponga la chiusura dei cimiteri, essendo già consolidato, in occasione della situazione pandemica di marzo, che le visite ai defunti rientrino tra i bisogni primari di tipo spirituale dell’individuo, pertanto si deduce che la misura sia stata adottata in autonomia dal Comune di Cosenza. Tale determinazione autonoma reca come motivazione la “ottemperanza alle misure urgenti di contenimento del contagio previste dal suddetto DPCM” non valida ovviamente per quanto già sottolineato.

A fronte di richieste esplicite, non è stata a tutt’oggi fornita alcuna risposta al quesito posto dai cittadini. Per quale ragione? Magari, il provvedimento ha consentito un ‘risparmio’ di lavoro, visto che dal penultimo DPCM erano state rese obbligatorie le misure di controllo anche agli ingressi dei cimiteri… I cimiteri di Castrolibero, Rende e paesi limitrofi, così come quelli delle altre città, non hanno mai chiuso, ci domandiamo a questo punto, oltre al “risparmio” di cui sopra, cosa deve nascondere l’amministrazione locale: forse le ottanta salme ancora da tumulare? Siamo alle solite, ma per fortuna il momento in cui scadrà il mandato di questo truffatore conclamato si avvicina sempre di più.