Cosenza, pulizie all’Annunziata: i nomi dei sette dirigenti dell’Azienda Ospedaliera indagati

Achille Gentile

Sono sette complessivamente i dirigenti dell’Azienda Ospedaliera indagati nell’ambito dell’operazione della procura di Cosenza sulla truffa da almeno 3 milioni di euro per l’appalto delle pulizie all’ospedale dell’Annunziata che ha portato anche all’arresto di quattro dirigenti della Coopservice, l’azienda appaltatrice del servizio.

Si tratta dell’ex direttore generale Achille Gentile e del Responsabile dell’Unità Operativa Complessa Teodoro Gabriele accusati di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale e di abuso d’ufficio. Dei collaboratori amministrativi Renato Mazzuca e Maria Giacinta (falso e abuso d’ufficio) e Domenico Fuoco (solo abuso d’ufficio). Per loro è stata richiesta l’interdizione dai pubblici uffici, sulla quale il Gip ancora non si è pronunciato. Sono indagati anche l’ex direttore amministrativo Giancarlo Carci e l’ex direttore sanitario Mario Veltri, entrambi in pensione.

In particolare, gli accertamenti svolti hanno evidenziato come le prestazioni di servizi di igiene e cura alla persona rese dalla società privata presso gli Ospedali cosentini, di competenza del personale “OSS”, di fatto venivano svolte, anche da personale addetto alle pulizie. Ne consegue che personale assunto per espletare servizi di pulizie veniva, almeno in parte, destinato a servizi di assistenza ai degenti, in spregio alle norme di igiene ed in violazione altresì delle norme contenute nel Codice degli appalti che prevedevano l’instaurarsi di un diverso iter amministrativo.

Da un’accurata ricostruzione delle prestazioni pagate per servizi mai resi, da agosto 2014, data di avvio delle condizioni di appalto, a novembre 2018, è stato possibile quantificare l’importo illecitamente sottratto di 3.092.416,04 euro. A questa somma va aggiunta quella ulteriore di circa 1.300.000 euro, determinata da fatture, non ancora pagate, in ordine alle quali la società ha avanzato azione civile esecutiva nei confronti dell’Azienda ospedaliera. 

Parallelamente, è stata riscontrata anche una responsabilità per gli stessi pubblici ufficiali che, senza controllare in alcun modo l’effettività delle prestazioni rese e neppure la documentazione a supporto dello svolgimento dei servizi espletati, hanno liquidato le fatture per servizi non resi. Ritiene, al riguardo, questa Procura che il comportamento, penalmente sanzionabile, dei funzionari e dirigenti pubblici indagati, sia nella fase di contrattazione e predisposizione dell’appalto, sia nella esecuzione dello stesso, sia essenziale ed imprescindibile ai fini della realizzazione dell’illecito arricchimento in contestazione. Da qui le richieste di interdizione dai pubblici uffici per i dirigenti dell’Azienda Ospedaliera.